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Continua il viaggio musicale dei Runaway Totem, ormai una vera e propria istituzione del prog italiano moderno, essendo attivi da oltre trent’anni. “Creators” è la seconda parte di un concept iniziato nel 2019 con “Multiversal matter” e narra di esplorazioni dello spazio e di incontri con forme di vita aliene. L’album (a sua volta suddiviso in due parti) inizia nel migliore dei modi, con una composizione meravigliosa intitolata “Viators”, che è contraddistinta da uno zeuhl oscuro, inizialmente carico di atmosfere misteriose e poi più impetuoso e impreziosito da una favolosa interpretazione di Sophya Baccini, i cui vocalizzi rendono ancora più altisonante e affascinante il sound. I ritmi potenti e le combinazioni di chitarra elettrica, sintetizzatori, tastiere e sax sono una caratteristica che emerge già da questa prima traccia e che sarà una costante durante l’ascolto. Discorso simile per “Advent deus”, ancora con la Baccini al canto, ma qui allo zeuhl di base si affiancano intriganti derivazioni jazz-rock. Il disco prosegue tra strumentali stravaganti in cui i Runaway Totem abbinano ad un potente space-rock elementi di world music, soprattutto per l’apparato percussivo (“Betelgeuse” e “Remembering Betelgeuse”, quest’ultima lenta, onirica e magicamente scandita dalle note del flauto e della chitarra elettrica), il rock tirato e dalle tinte dark di “Lemuria”, l’avvicinamento di echi crimsoniani e zappiani, con cori à la Magma, di “The gates of Orion”, il ritorno allo zeuhl pieno con “The spiral” e con la magniloquente marcia di “Universal union”, nelle quali nelle quali sono da rimarcare nuove appassionanti parti cantate in vocalese, stavolta ad opera di Emanuela Verdana dei Melting Clock. Sul cd c’è spazio anche per una bonus track e si tratta de “L’alchimista”, personalissima e riuscita visitazione di un brano dei Blue Oyster Cult, già apparsa sul tributo ad essi dedicato “The dark side of the cult”. Frutto della mente di Roberto Cahal Gottardi, che da sempre ha le redini in mano per il progetto Runaway Totem, “Creators” è un disco sorprendente e complesso al punto giusto. Mai intricato fino a risultare incomprensibile, contiene musica che va ascoltata con la giusta concentrazione per percepire in pieno sia la sua forza evocativa, sia gli intrecci con cui è costruita. Gottardi è seguito in maniera perfetta da quella che viene denominata Intergalactic Totem Arkestra e che ha visto, tra gli altri, i preziosi contributi ai fiati di nomi storici quali David Jackson, Nik Turner e Martin Grice. I Runaway Totem, da sempre, sono una figura molto particolare del panorama del rock progressivo italiano. Fin dagli esordi mostrano voglia di sperimentare e sono sempre pronti a cambiare volto e direzione. In una carriera brillante e piena di dischi meritevoli d’attenzione, “Creators” si eleva probabilmente come loro opera migliore.
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