Home
 
48 CAMERAS I swear I saw garlic growing under my father's steps 2002 (Carbon-7 2007) BEL

Collettivo di musicisti belgi, 48 Cameras è una strana ed intrigante realtà musicale attiva da oltre tre lustri ed aperta a molteplici influenze e collaborazioni musicali, con un particolare riguardo verso la musica d'avanguardia e l'elettronica. "I Swear i Saw Garlic Growing Under my Father's Steps" è il settimo lavoro dei 48 Cameras ed è un opera enigmatica, affascinante ed inquietante, orientata prevalentemente verso l'elettronica ambientale più oscura, con forti elementi trip hop ed interessanti contaminazioni folk... ed altrettanto interessante è il nucleo di collaboratori e musicisti che ritroviamo insieme ai 48 Cameras fra i vari Jean-Pierre Devresse, Pascal Lacroix, Calogero Marotta ecc.. per questo cd: oltre il veterano Jean Marie Mathoul (attivo nel gruppo sin dalla metà degli anni ottanta) ritroviamo fra gli altri l'ex Pogues David Coulter, nonchè ottimo solista e collaboratore con una miriade di artisti fra i quali Peter Hammill, Kronos Quartet, Roger Eno, un personaggio storico dell'underground newyorkese come Gerard Malanga, per lungo periodo compagno d'arte di Warhol, scrittore e fotografo di una certa fama; ed un altro personaggio culto della New York sotterranea, Michael Gira. In effetti è difficile aspettarsi qualcosa di diverso dalla musica visionaria ed inquietante "I Swear I Saw...": suddivisa in parti cantate e parti narrate, questa è un'opera "difficile" ma che riesce a mantenere comunque una serie di elementi di accattivante bellezza nei brani più tipici e melodici come la title track, "Our Lady of Sins" e "Jesus Wept While a Mother Sobbed" (sostanzialmente trip-hop introverso ed enigmatico vicino a Portishead, Massive Attack e Bjork), ed in quei pezzi in cui la narrazione diventa parte centrale della musica, specialmente nel recitato thriller e pulp di "Bloodsucker" (con voce di Gira). In brani come "Les Lieux" e "Here We Sailed & Here We Drowned" ci aggiriamo liberamente in territori folk minimalisti e sperimentali, specialmente in "Les Lieux", brano narrato e suonato alla chitarra da Philippe Poirier. Senza dunque rinunciare a pretese intellettuali ed artistiche di un certo peso, 45 Cameras è dunque un progetto che sa farsi apprezzare anche per la sua buona vena melodica priva di eccessivi ermetismi, anche se leggermente e volutamente frammentario e scostante nell'insieme...

 

Giovanni Carta

Italian
English