Il disco che vado ora a descrivere entrerà nella storia come quello che mi ha messo più nostalgia addosso. La band in questione è formata da tre persone, un tastierista e due vocalist (un uomo e una donna). Non esistono altri strumenti. La musica che ne viene fuori è un mix di cantilene alla Enya ma molto più tristi delle dolci ballads dell'artista irlandese. Il solo strumento presente (la tastiera) viene usata solo come pianoforte e come orchestra sinfonica, e accompagna la melodia strascicata delle voci più dark che io abbia mai sentito. A chi piace la musica che proviene dalla tomba, si accomodi. Dal canto mio, non ho trovato in questo cd un solo motivo per un ulteriore ascolto.