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A.R.K. Spiritual physics Mutilation Corporation 1993 UK

Rileggendo una mia precedente recensione mi sono accorto che, pur non trattando benissimo il precedente EP degli A.R.K. ("Cover me with rain"), sono stato comunque fin troppo clemente con esso. Parliamo chiaro: fa davvero schifo. Continuando a parlar chiaro, quest'album è invece davvero bello. Incredibile come un gruppo. Nel giro di pochi mesi, possa produrre due cose così diverse tra loro. Qualitativamente la band è ritornata a quell'ottimo mini album d'esordio ("The dreams of Mr. Jones") che tanto faceva sperare sul loro futuro. La line-up di quell'album annoverava John Jowitt, passato poi più tardi negli IQ, vista la piega che stava prendendo la musica degli A.R.K.
Incredibilmente, dopo l'orrido mini CD sopra ricordato, questo gruppo ha prodotto un album totalmente diverso quale quello in oggetto; diverso sia dalle ultime produzioni che fal frizzante hard Prog degli inizi. Si tratta sempre di Prog dalla tendenza hard, ma il tutto ora è spesso temperato in ritmiche alla Pink Floyd (periodo "Animals"). Non è tutto oro quello che luccica ovviamente, e forse mi sono lasciato prendere dall'entusiasmo, ma io ritengo che quest'album sia ai livelli di "The dreams…". Fin dall'iniziale "Say goodbye" si respira aria nuova ed ulteriori boccate benefiche ci vengono da canzoni successive come "Crazy" (forse la vetta dell'album). Rispetto al passato sembra che il gruppo adesso abbia delle vere e proprie tastiere, invece del guitar synth (non posso dirlo di sicuro, dato che ho in possesso solo l'advance tape). Ciò che per fortuna non è cambiato è la voce rauca ed espressiva di Tony Short, una delle migliori attualmente in circolazione nel giro Prog. Ascoltate l'album e sappiatemi dire se ho ragione o meno.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

A.R.K. Cover me with rain 1992 
GRASS Café culture 1996 

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