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AELIAN The watcher Musea 1992 ITA

Avviso agli eventuali acquirenti di questo CD: l'ascolto di "The watcher" è consigliato ad un pubblico che adori tutto l'universo Yes e che in tal senso non disprezzi neppure l'ascolto dei belgi Now. Gli Aelian esistono da un paio d'anni, avendo mutato il nome dal più anonimo Strobo, sotto il quale producevano un discreto rock-FM (a chi piace…). Questa tendenza è rimasta in nuce anche quando il gruppo ha deciso di avvicinarsi decisamente al progressive. Ecco così che ci viene proposto questo primo lavoro ufficiale in cui i momenti più elaborati si alternano, anche all'interno dello stesso pezzo, a quelli che più strizzano l'occhio al mercato un po' più commerciale (d'altronde le canzoni dell'album sono pubblicate dalla Warner Bros, non so se mi spiego…). Come prescrive il copione, e forse anche di più, gli Aelian non disdegnano di cantare in coro; come dicevo, grande è il riferimento agli Yes e l'iniziale "Dragon's land" (in realtà è il secondo titolo, ma "The watcher" è solo un breve prologo vocale) è un pezzo degli Yes, o così sembra… ascoltare per credere. "You don't touch me" è un'eco dei vecchi Strobo, mentre la coppia "In my heart" e "One dream all together" rappresenta uno dei momenti di punta dell'album, specialmente la seconda, nella quale si tenta di uscire un poco dagli standard yesseggianti. L'altro momento da ricordare è rappresentato dalla conclusiva "Deceit" che, rispetto alla versione del demo-tape dell'anno scorso, ha guadagnato non poco in raffinatezza. Diciamo che la sola "Deceit" vale da sola l'acquisto di… metà album.
Un album piuttosto leggerino, in conclusione, ma d'altra parte il fatto che gli Aelian abbiano firmato per la Musea è accaduto solo perché il sistema discografico italiano è uno schifo, altrimenti avrebbero potuto mirare a qualcos'altro.

 

Alberto Nucci

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