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ALAMAAILMAN VASARAT |
Käärmelautakunta |
Silence |
2003 |
FIN |
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Dalle viscere della terra risuona nuovamente l'impetuoso e bizzarro martello finnico, con una possanza ed un'energia dirompente e trascinante. Occorre subito premettere che questo nuovo lavoro si dimostra all'altezza del pregiato debutto. Gli ingredienti ci sono tutti e la formula ricalca quella azzeccata dell'esordio: gli ottoni da assalto, suggestioni est-europee, gelidi umori della nebbiosa Scandinavia, scenari grotteschi e circensi, un tocco delicato di poesia e di atmosfera, complice lo stregato violoncello di Tuukka Helminen che va a potenziare quello altrettanto seducente di Marko Manninen. Ma c'è di più: questo nuovo lavoro appare addirittura più ricco anche dal punto di vista dell'ideazione dei contenuti sonori e sul piano narrativo. I temi musicali affrontati dimostrano un grande lavoro compositivo ed una sorprendente varietà di idee e per di più hanno quelle spinte emotive e quel tocco accattivante che permettono loro di persistere nella mente dell'ascoltatore. Ne risulta un album estremamente coinvolgente e godibile, privo di particolari cadute di tensione, che scorre con grande agilità, sorpresa dopo sorpresa, dalla dirompente traccia di ingresso, "Kivitetty Saatana", passando per "Pelko Antaa Siivet", delicatissima, oscura e ricca di emotività, fino all'eccentrica "Lentävä Mato", ideale sottofondo per uno spezzone comico visto al doppio della velocità, e alla conclusiva "Jää, Hyvä Mieli", pesante e Crimsoniana. Il risultato è un'opera che esprime grande personalità e talento che merita di essere ascoltata in maniera approfondita ma che comunque è in grado di stendere l'ascoltatore anche ad un primo impatto. Se queste sono le premesse non riesco proprio ad immaginare cosa potrebbero essere in grado di inventarsi per un prossimo album.
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Jessica Attene
Collegamenti
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