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ANATROFOBIA Tesa musica marginale Wallace Records 2004 ITA

La proposta musicale degli Anatrofobia è un qualcosa di particolare che va sempre in una direzione ben precisa: la libertà espressiva totale. Nulla è scontato in un brano di questo gruppo; ci si può sempre aspettare di tutto. Per dischi come quelli di questi musicisti si può parlare di improvvisazione pura e si possono indicare le influenze più disparate, dai King Crimson a Frank Zappa, dal R.I.O. al free-jazz… Tirando le somme, invece, si evidenzia una band che ha una propria identità ben precisa, per la quale risulta difficile individuare caratteristiche descrittive adatte, ma che fa avvertire quel quid che la può elevare al di sopra della media per originalità e fantasia. L'ultima fatica "Tesa musica marginale" conferma e, se possibile, migliora quanto gli Anatrofobia avevano fatto con i loro precedenti lavori. Dall'imprevedibilità di "Uno scoiattolo in mezzo ad un'autostrada" alle soluzioni crimsoniane di "Un leggero battito d'ali", dalle atmosfere ambigue con sconvolgimenti ritmici continui di "Frammenti di durata" alla contaminazione universale (un che di arabeggiante all'inizio, poi elementi di jazz, post-rock, prog…) di "La prima merla", dalle spirali elettroniche e dall'inquietudine di "Sotto il livello del mare" alle bizzarre melodie di "Silence" e "Senza il tuo perdono posso vivere lo stesso" i trentotto minuti di questo cd sono un continuo susseguirsi di emozioni e di suoni che lasciano senza fiato l'ascoltatore. Da rimarcare i contrasti sonori derivanti dall'alternanza o dagli intrecci tra l'elettrificazione dei vari strumenti e il sapore acustico dei fiati (sax e fagotto) e delle percussioni, che sono una costante dell'album. Tra le numerose realtà italiane che dovrebbero essere supportate, non dimenticatevi degli Anatrofobia; lo meritano davvero!

 

Peppe Di Spirito

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