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AETHELLIS Aethellis Affinity Music 2003 USA

Il primo album solista del tastierista, ex membro dei Logos Affinity, Ellisworth Hall, è uno di quei lavori da evitare accuratamente. I rari momenti in cui la musica si mantiene su sonorità acustiche ed intimistiche sono gli unici per cui si possa parlare di un ascolto (moderatamente) piacevole. La maggior parte dell'album tuttavia presenta canzoni pop tirate per le lunghe, con inutili pretese di complessità. Le 6 canzoni sono principalmente basate sul lavoro di tastiere, con una batteria elettronica ben programmata ma dalle pessime sonorità, veramente irritante per chi guarda sempre con sospetto a questo artificio musicale. Il cantato non è sgradevole ed è senz'altro adatto a brani di questo tenore. Dopo una prima traccia tutto sommato da non disprezzare, stante quanto detto in precedenza, arriva il punto più basso dell'album: l'orrida "Saint Augustus", una canzoncina da spiaggia che potrebbe presentarsi senza remore al prossimo Festivalbar, molto in stile anni '80 (il ritornello mi fa venire in mente gli Wham! di "Last Christmas"!). Da lì in poi non si può che migliorare, ma ormai siamo nell'abisso ed è difficile tornare su, cosicché anche i brani successivi non riescono ad aggiungere molto di positivo, inclusa la conclusiva "Final affinity", 12 minuti scarsi di inutilità. Come dicevo all'inizio, tenetevi accuratamente lontani da questo disco.

 

Alberto Nucci

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