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ARIA PALEA Zoicekardi'a Lizard Records 1996 ITA

Le musiche elaborate da questo esordiente gruppo leccese, non lasceranno indifferenti gli amanti di quel periodo antecedente ai fasti progressivi della prima metà degli anni 70. E' infatti raro trovare sulla scena progressiva italiana, una band capace di proporre una musica priva di elaborazioni stereotipate, di miti più o meno passati quali EL&P, Genesis, Marillion e quanti altri ancora. Quello in cui gli Aria Palea sono riusciti, è stato di fuoriuscire dalla logica stilistica uniformante, e di proporre un qualcosa che ha riportato alla luce, innovandolo, il passato musicale della nostra penisola. Un passato espressione dei convulsi anni '60-70, carichi di tensioni sociali e culturali, durante i quali fare musica era un qualcosa di più della semplice voglia di sfondare sul mercato. E' questo il probabile senso dell'opera di una band che è riuscita a miscelare ad un blues primordiale (che può avvicinarsi a quello dei primissimi Jethro Tull), il rock italiano dei primi anni 70 (in particolare quello dei Buon Vecchio Charlie e degli Osanna), con una sensibilità ed un gusto incredibilmente mediterraneo. Particolare merito per la riuscita di quest'opera va al nobile ed etereo flauto di Gianluca Milanese, e alla chitarre di Emanuele Licci. Da non trascurare comunque la calda e ottima ritmica di Apollonio Tommasi (basso) ed Egidio Marullo (batteria). Non mi ha invece convinto appieno la prestazione del cantante Gigi De Giorgi, probabilmente penalizzato da una registrazione che ha reso un po' distante la voce, dall'avvolgente sound degli strumenti: un sound privo di narcisismi, dalle soluzioni e dai contrasti ben definiti e definibili.

 

Giovanni Baldi

Collegamenti ad altre recensioni

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ZAQ Zaq 2003 

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