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APSARA / ALTAÏS Archives / Altaïs Soleil Zeuhl 2015 FRA

Un altro tassello di quella storia fantastica denominata “zeuhl” viene messo a posto. Grazie ancora una volta all’ottimo lavoro della casa discografica Soleil Zeuhl abbiamo la possibilità di ascoltare l’evoluzione di Apsara e Altaïs.
Se per i più attenti conoscitori del genere il secondo nome può essere familiare grazie alla realizzazione di un EP nel 1986, ben differente è il discorso riguardante gli Apsara. Si tratta, in pratica, del nucleo originario che alla fine si trasformò in Altaïs e che, almeno fino ad oggi, non aveva all’attivo nessuna pubblicazione discografica. Negli anni di attività come Apsara (tra il 1981 e il 1985) erano comunque state realizzate diverse di composizioni eseguite in un buon numero di concerti. Navigarono per un bel po’ come sestetto composto dalle due cantanti Sandrine Fougere e Ann Stewart, dal chitarrista Frank W Fromy, dai bassisti Philippe Goudier e Jean-Marie Sadot e dal batterista Patrick Joliot, cui si aggiungevano di tanto in tanto i sassofonisti dei Gorgonus, Vincent Pox Daude e Véronique Verdier. Uno dei loro cavalli di battaglia era stato inciso su un registratore a otto tracce, ma fino a questo momento non aveva mai visto la luce. Stiamo parlando di “Enfer mais”, un brano di zeuhl classico, di chiara ispirazione Magma, potente e sinistro, condotto da una solidissima sezione ritmica (davvero devastante con due bassi) sulla quale si divertono a lanciare le fiamme dell’inferno chitarra e sassofono, con inquietanti vocalizzi femminili a completare l’opera. Questi undici minuti e mezzo incandescenti lasciano ben capire le qualità e l’orientamento della band e grazie al recupero di una vecchia cassetta registrata durante un concerto dell’estate 1983, la Soleil Zeuhl ci offre un cd che oltre a “Enfer mais” contiene altri quattro pezzi dal vivo, che si mantengono sullo stesso stile, con lunghi minutaggi e questo sound zeuhl tenebroso e derivante dall’influenza dei Magma e dei colleghi contemporanei Eider Stellaire e Eskaton.
Proprio grazie agli incontri con questi ultimi, mentre si verificavano cambi di line-up (Fromy e la Stewart si unirono ai Gorgonus per un progetto che porterà poi alla nascita degli Shub-Niggurath), nacque la possibilità di incidere un EP (l’idea di un album intero fu scartata subito per la mancanza di fondi). Con la collaborazione dell’ingegnere del suono degli Eskaton fu registrato nella cantina utilizzata dagli Eider Stellair “Altaïs”, che divenne il nuovo nome del gruppo dopo che fu scoperto che esisteva una formazione giapponese chiamata Apsaras. Il disco uscì nel 1986 e l’anno dopo la band non esisteva già più, ma era riuscita a lasciare ai posteri tre brani di grandissima qualità: due erano legati allo zeuhl più puro, quello portati avanti già negli anni precedenti con il nome di Apsara (la title-track – una sorta di novella “De Futura”, che uscirà anche sulla nota compilation “Enneade” - e “Gravitation zero”) ed uno più sperimentale, tra dissonanze e divagazioni jazzistiche e sinfoniche (“Promenade…”). Abbiamo già parlato dettagliatamente di questo lavoro nella sezione “Relics”, alla quale vi rimandiamo per approfondimenti.
Nel 2015 la Soleil Zeuhl ci presenta due cd in due custodie cartonate; uno è dedicato a quanto recuperato del repertorio degli Apsara e l’altro è rappresentato dalla ristampa dell’EP degli Altaïs. Entrambi sono inseriti in una bustina di plastica chiusa da un adesivo con il logo della label e su cui è indicato che si tratta di un’edizione limitata di 500 copie, per cui… affrettatevi!



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Peppe Di Spirito

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