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FRANÇOIS BREANT Sons optiques autoprod. 1979 (Musea 2002) FRA

Si tratta della ristampa del primo album di François Bréant (che ne ha al suo attivo un altro), con l'aggiunta di due bonus-tracks. L'intero album è un viaggio in un calderone che mixa rock progressivo sperimentale, fusion e free jazz, tutto su una decisa base elettronica. La partecipazione del violinista Didier Lockwood è qualcosa che può attrarre non poco l'attenzione su quest'album ed il suo apporto si sente realmente. Ma i paesaggi sonori creati dalle tastiere, sui quali i musicisti cotruiscono le loro parti, sono ciò che veramente caratterizzano quest'album. Le atmosfere sono prevalentemente calme ed introspettive e creano bei passaggi new-age con occasionali incursioni in territori più avventurosi. Si tratta di composizioni da ascoltare con calma, dai toni rilassanti. "Sons optiques" è solo uno dei numerosi album di Prog elettronico che vennero concepiti nella Francia a cavallo del 1980, non certo il meno accessibile anche ad orecchie meno predisposte a questo genere.

 

Alberto Nucci

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