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I BARBIERI Mondi diversi Toast 1993 ITA

In partenza mi sono ritrovato a comprare questo disco non certo in prospettiva di una recensione, quanto perché, all'interno di questa band sono passati alcuni miei amici ed ex compagni di scuola. I BARBIERI sono tra gli alfieri del ritorno in auge del beat italiano, ancorché più sfortunati di altri gruppi della medesima ondata (vedi STATUTO). Il tempo, come accade spesso, ha portato grandi cambiamenti d'organico nel gruppo, col solo Michele Landi (v) a far da punto fermo. Gira e rigira, siamo arrivati ad una line-up che garantisce un livello musicale interessante. A ciò va aggiunto il fatto che, al tempo della registrazione del disco, il gruppo era senza tastierista; è dunque il buon Rinaldo Doro dei CALLIOPE a fornire il suo valido contributo ai 7 brani qui presenti. La musica proposta, ad ogni modo, non è Progressive nel senso più comune del termine. Direi che si può parlare più esattamente di pop anni '70. Il cantato e la ritmica imposta dalla batteria sono ancora tipici del beat, quando le strutture di alcuni brani risultano un attimino più elaborate. A completare il tutto, e ad innalzarne il livello qualitativo, viene l'ottima chitarra di Paolo Marucelli, dalle sonorità spesso vicine al blues. Discreto il pezzo d'apertura "Fiori e colori", potenzialmente un singolo ma dalla struttura piuttosto interessante, così come interessanti risultano "Ai confini del mondo", in cui la chitarra prende egregiamente il sopravvento, e la title-track. Ottime, infine, "Cerchi di fuoco" ed "Alleluya", pezzi che ci ricordano molto del Prog anni '70.

 

Alberto Nucci

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