Home
 
BODY Madhouse SPM International 1993 UK

Reunion addirittura osannata da una parte della critica (vedi Rockerilla) questa dei britannici BODY, autori finora di un solo album ("The body album") agli inizi degli '80. Detto album, pur presentando validi spunti, rappresenta però per il sottoscritto poco meno di una mattonata, quindi è con non poco sospetto che mi sono accostato a questo secondo lavoro. Come spesso succede, i timori si sono rivelati infondati: "Madhouse" è un album di Prog al 100% che mi permetto fin d'ora di consigliare agli amanti delle sonorità pompose alla PINK FLOYD con contaminazioni RUSHiane. Strano che le cronache ufficiali del Prog britannico abbiano snobbato questo gruppo in favore di altri sulla appartenenza dei quali al genere che noi amiamo consentitemi di storcere il naso. Altre bands (OZRIC, POISONED ELEKTRICK HEAD...) sono tenute da molti in sospeso per ciò che riguarda detta appartenenza, ma rispetto ad esse i BODY hanno non poche sonorità più tipiche del Progressive, senza andare tanto a ricamare sull'etimologia della parola Progressive. Dodici i brani presenti sul CD, contando anche quattro brevi strumentali, ed è difficile definire il migliore. Semplicemente diciamo che almeno 5-6 pezzi si equivalgono a livelli qualitativi decisamente alti, a partire dalla title-track, per finire alla conclusiva scoppiettante "SRT". Le tastiere non si mettono spesso in evidenza e nella maggior parte del disco sottolineano in modo epico quello che è il punto di forza dei BODY, ovvero l'intreccio tra le chitarre, con ampio uso di quella classica, e le due voci, una maschile e una femminile. Come dicevo, il tono delle canzoni è spesso pomposo ed altisonante, pur non arrivando ad essere stucchevole; anzi, la fruibilità della musica proposta può essere considerata un valido punto a favore di questo gruppo. Il CD è, come avrete capito, su livelli ben superiori alla sufficienza.

 

Alberto Nucci

Italian
English