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BRAM STOKER Heavy rock spectacular Windmill 1972 (Akarma 2003) UK

A volte risulta davvero difficile comprendere la logica seguita dai ristampatori -ufficiali e bootleggers- nello scegliere le opera meritevoli di riproposizione ad un pubblico ampio, o perlomeno non ristretto alla cerchia dei soliti collezionisti. E così sono stati rieditati autentici aborti, italiani e stranieri, mentre fino ad ora non si era ancora pensato a quest'unico, ottimo lavoro degli inglesi Bram Stoker, datato 1972.
Avendone sentito parlare come di un disco di hard-prog, o anche dark-prog sullo stile Black Widow, ed essendo chi scrive un accanito ricercatore di un certo tipo di sound riferito a quel (forse irripetibile) periodo, mi ero convinto che dovevo possedere l'LP in oggetto. Dopo un paio di anni infruttuosi, un amico me ne ha procurata una copia. Ebbene, mai nome di un gruppo e titolo di un disco furono meno programmatici! Bram Stoker (che, per chi non lo sapesse, è il nome dell'autore di Dracula) sembrerebbe evocare sensazioni horror e misteriose, unite ad un suono molto pesante, appunto heavy. In realtà, qui di autentiche tenebre musicali non v'è quasi traccia, mentre il contesto generale è sì genuino e gagliardo come solo nei primi '70 poteva essere, ma mai istericamente deragliante. Troviamo piuttosto un notevolissimo prog di stampo classicheggiante con, oltretutto, una buona dose di originalità. Se proprio si vogliono cercare accostamenti, allora si può rimarcare una vaga somiglianza con EL&P, per il solismo quasi parossistico -in senso positivo- delle tastiere ("Ants", "Fast decay"); i versanti più umbratili dell'opera richiamano invece i meno noti Julian's Treatment con i loro eterei, delicati esoterismi (tutta la seconda facciata e in particolare "Idiot" e "Fingals cave"). Eviterei citazioni di altre bands perché significherebbe non tenere nella meritata considerazione il personale lavoro svolto da una chitarra tirata al punto giusto e soprattutto le esaltanti, pulsanti linee di basso. Quindi un disco di estremo interesse, vivamente consigliato non solo ai... metallari pentiti come il sottoscritto, ma senz'altro a tutti i prog-fans intelligenti.

 

Francesco Fabbri

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