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BIG BROTHER & THE HOLDING COMPANY Do what you love Mystic Records 2002 USA

Fin dalle prime note della opener "Take off", penso di trovarmi di fronte a un disco hard blues (con richiami di classico rock'n'roll) degli anni 70, con continui richiami al mondo orientale, con riff di stampo hendrixiano di una banalità quasi disarmante, e cantato a due voci (una maschile e una femminile). La seconda traccia e le seguenti non fanno che confermare la mia idea. Anche i suoni acidi della chitarra i riportano alla mente Hendrix (con tutt'altra tecnica se mi permettete!), inoltre una certa ritmica e la voluta grezzezza degli arrangiamenti, nonché la mancanza di tastiere nella formazione, non fanno che rincarare le mie impressioni. Poi tutto il mistero si spiega: leggo dalle note biografiche che il gruppo esiste fin dagli anni sessanta ma non ha mai inciso nessun disco. Questa è la loro prima uscita discografica ufficiale, ma risulta chiaro che negli anni il loro stile è rimasto sempre fedele a un certo tipo di cliché. E' una scelta difficile, specialmente in questi anni dove se non inventi qualcosa di nuovo a tutti i costi, la stampa (anche nostrana) storce la bocca e ti stronca. Coraggiosi questi "Big Brother", e anche dotati di una buona dose di autoironia, mettendo sul mercato un cd dalla copertina tanto kitch da sconsigliare l'acquisto anche ai più acidi tra di voi! E invece per chi ama certe sonorità, è un disco davvero godibile. Dategli un ascolto perché sarebbe a mio avviso una ottima colonna sonora per qualche grande film di Tarantino (tipo "Pulp Fiction" o "Jackie Brown").

 

Marco Lastri

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