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COLT From the fridge Wydawnictwo 2001 POL

Giovane label... giovane band... musica vecchia! Basta leggere la fascetta stampata sul booklet che recita "hardrock trip into the progressive '70s" per rendersi conto di quanto andremo a trovare in questo cd. Nulla di più esatto, quanto a descrizione della sua musica, tranne per il fatto che 8 delle 9 tracce in esso presente col Progressive non hanno molto a che vedere, trattandosi appunto di puro hardrock in stile anni '70 che può ricordare i brani più tirati di Atomic Rooster o Jethro Tull al massimo. Ad ogni modo non da disprezzare, né come genere in sé e neppure quanto a realizzazione della cosa; brani veloci e con pochi fronzoli, tranne qualche inserto qua e là che varia un po' il tono generale, come il bel finale di "Z wielkich walk" in cui appare come per magia un flauto che ingentilisce le sonorità ruspanti che caratterizzano il tutto. L'ultima traccia è costituita dalla lunga title-track: 13 minuti e rotti che sembrano fatti apposta per compiacere coloro più orientati al Prog e che ci riportano in pieni anni '70, sempre orientati allo hard rock ma, con la dilatazione delle ritmiche e l'aggiunta di atmosfere ricche di pathos, ci ricordano i primi splendidi lavori dei Deep Purple o dei Budgie. Un buon album di debutto, in definitiva, fatto per coloro che amano ancora addentrarsi negli oscuri regni del rock duro.

 

Alberto Nucci

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