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CRABS |
Wheel of fate |
Garden of Delights |
1997 |
GER |
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Disco postumo per questa band tedesca che, nata nell'86 ed allora orientata verso la new wave, è passata attraverso vari rimpasti d'organico ed una progressiva messa a fuoco delle proprie intenzioni musicali, sino a giungere all'irrevocabile scioglimento del '94, avvenuto poco dopo la realizzazione del master in esame. Il carattere unificatore è indubbiamente quello psichedelico, inteso nella dura accezione di marca Hawkwind ma spesso mitigato da opportuni momenti ipnotici e rallentati, ed è lì che emerge l'ottima performance della cantante Lea Bayer, una sorta di incrocio teatrale fra Aletta dei Saturnalia, Renate Knaup degli Amon Düül e Jutta Nienhaus degli Analogy. Le preferenze per l'underground dei '70 vengono talora abbandonate quando la chitarra, solitamente abrasiva, delinea spettrali ombre in lontananza che richiamano certa fark/gothic wave à la Christian Death: il tutto sfocia comunque in liquide onde psych con una pulsante base ritmica. Le composizioni forse non presentano voli pindarici di sconvolgente fantasia, però il gruppo dimostra buon gusto e- caratteristica comune degli ensembles teutonici- capacità tecniche non disprezzabili. Disco di medio valore, che non entusiasma o delude più di tanto.
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Francesco Fabbri
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