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COURT And you'll follow the winds rush 'till their breath dwells WMMS 1993 ITA

A conferma dell'ottimo livello raggiunto dall'attuale scena progressiva italiana è da poco tempo uscito il lavoro d'esordio dei varesini COURT, gruppo del quale avevo avuto il piacere di recensire un eccellente demo-tape qualche numero fa. Artefice dell'operazione il sempre più attivo Peter Wustmann della WMMS, che ultimamente sembra essersi gettato a capofitto nella produzione di bands nostrane. Certo non si può dire che stavolta non abbia avuto buon fiuto. L'ossatura dell'album è costituita dai brani presenti nel vecchio demo, a cui sono stati aggiunti numerosi brevi strumentali al fine di arricchirne e soprattutto differenziarne i contenuti. I cambiamenti rispetto a ciò che avevo ascoltato un anno fa sono abbastanza limitati, la cosa più importante sembra essere l'innesto di alcune parti di tastiere che rivestono comunque un ruolo piuttosto marginale, rimanendo così la musica dei COURT una musica basata prevalentemente sui suoni delle chitarre, con larga predominanza di quelle acustiche. Ad esse si aggiungono un oboe, che contribuisce a dare un ulteriore tocco di originalità al sound, ed un flauto, non molto presente ma comunque ben sfruttato. Completa il quadro la bella voce di Paolo Lucchina che nonostante qualche forzatura innesta una grande carica emotiva nelle principali composizioni. Tra queste brillano in particolare le suite "Alviss' revenge", vagamente marillioniana ma comunque ottima, e "Cries", dal piglio leggermente più hard, le quali mettono in evidenza come una caratteristica ricorrente della musica del gruppo sia l'alternarsi di soffusi momenti acustiche a lancinanti incursioni elettriche. Altrettanto buone "Lovers" ed "Eckol", molto interessante "The song of the omniscent dwarf", con il suo cantato a più voci che ricorda un po' certe atmosfere degli ASGARD. Questo è forse il gruppo che più mi sento di avvicinare ai COURT, anche in virtù di una certa somiglianza timbrica dei due cantanti, ma esiste sempre una certa distanza fra i due ensemble. I testi stessi, che tradiscono una notevole passione per i poemi epici medioevali e per certe ambientazioni fantastiche, contribuiscono comunque a rendere l'accostamento abbastanza probabile. Giudizio finale ampiamente positivo, il CD è davvero meritevole anche se si avverte una certa inesperienza nel lavoro di studio (e forse anche il peso di un budget un po' limitato), soprattutto in alcuni passaggi che non sono proprio il massimo della pulizia. Cosa aspettate ad acquistarlo?

 

Riccardo Maranghi

Collegamenti ad altre recensioni

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