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CLOUD CHAMBER Dark matter Supersaturated Records/Multiphase Records 1998 USA

Sinceramente non saprei proprio dirvi se questo ensemble musicale proveniente dalla Bay Area abbia raccolto i giusti meriti in questi ultimi anni, sta di fatto che "Dark Matter", l'unico cd inciso dai Cloud Chamber, pubblicato nel 1998, è una vera sorpresa. Difficile dare una definizione corretta della musica suonata in questo cd. L'idea base per l'incisione del disco è stata quella di suonare e registrare della musica totalmente improvvisata dal vivo, senza fare alcun ricorso alle tecniche d'overdubs ed altri trucchi da studio: come intenti nulla di nuovo, il risultato ottenuto però è davvero qualcosa di speciale. La volontà di andare oltre i confini culturali, l'ideale di una musica totale al di là di ogni parametro artistico convenzionale, ha mosso i cinque musicisti coinvolti in questo progetto a creare con estrema spontaneità, sette brani (più una ghost track) strumentali dove il concetto di fusione di culture musicali diverse viene realizatto in maniera eccellente. Dietro la facciata di improvvisazione senza compromessi i Cloud Chamber riescono a fondere rock, classica, musica etnica, psichedelia, jazz, in un'unica entità sonora che suona incredibilmente godibile ed immediata nonostante i suoi presupposti. La strumentazione utilizzata è prevalentemente acustica, ad eccezione del basso elettrico di Michael Marning (immagino che molti di voi lo conosceranno) e la chitarra di Barry Cleveland, un autentico sperimentatore dello strumento, già in attività con diversi lavori; il violoncello di Dan Reiter, le percussioni di Joe Venegoni e gli strumenti atipici (dulcimer, kalimba, gobek...) di Michael Masley si insinuano fra le trame elettriche di basso e chitarra dando vita e forma ad un'entità musicale dai tratti cristallini ed astrali, qualcosa che può far venire in mente i viaggi alchemici della Third Ear Band, ma anche i più recenti capricci free-form dei King Crimson, r.i.o. e molt'altro ancora. Strano disco davvero "Dark Matter", incantevole ed inquietante, un piccolo capolavoro che rischia di finire dritto nel dimenticatoio. Per chi fosse giustamente interessato, ecco l'indirizzo web della Multiphase Records: www.mphase.com

 

Giovanni Carta

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