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CAFEÏNE La citadelle autoprod./MSI 1994 FRA

CAFEÏNE è il nuovo gruppo che divide la critica francese, si potrebbe dire... Da un lato, gli ardenti difensori del rock melodico elegante che non dimenticano la parte puramente progressiva presente su "La citadelle", dall'altra qualche barbogio che trova i CAFEÏNE non abbastanza progressivi rimproverando, tra l'altro, al cantante Ph. Eadousse una voce troppo da varietà. No, questa voce è rimarcabile solo per la giustezza con cui Philippe adatta le sue strofe. Conseguenza, i CAFEÏNE hanno dovuto autoprodursi, salva la distribuzione MSI. Il gruppo ricorda da molti lati lo stile ECLAT e cattura l'immaginazione talvolta come i vecchi ATOLL, prendendo forma dentro l'immaginazione dell'ascoltatore con grande facilità. Il chitarrista P. Jobard guida il basso di J.C. Lamoureux, le tastiere di C. Houssin e la batteria di H. Morel in una sarabanda sfrenata per costruire scoppiettanti parti musicali che ribollono di breaks illuminati e splendenti di sensualità virtuosa. A riprova di ciò, ascoltate la mostruosa "Postérité", forte dei suoi 15 minuti, divisa in due parti e che vi mostra la faccia nascosta del nuovo progressivo francese, una scuola in cui possono essere ospitati gli Eclat, gli Arkham ed il sensazionale loro primo album (ascoltate cantare Barbara Lezmy. comprenderete...), i Naos di Philippe Mottée (gruppo collegato a doppio filo coi CAFEÏNE), ma anche i defunti Arrakeen, tutti gruppi aventi in comune una di costruire un rock melodico d'espressione francese, coniugante la tecnicità degli avi coi dettami più accessibili e moderni di un rock ben bilanciato e più ballabile (!). Se volete scoprire un altro progressive che scoppi di salute ma che rispetti i vostri desideri di nostalgia musicale, fate lo sforzo di procurarvi questo CD. facilmente raggiungibile e per nulla imprendibile per chi lo desidera...

 

Bruno Versmisse

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