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CONJOINT A few empty chairs Buro 2006 GER

Verso la seconda metà degli anni novanta il collettivo Conjoint ha sollevato un certo entusiasmo fra la critica specializzata all'uscita del loro primo album, "Berger/Hodge/Moufang/Ruit", pubblicato dalla Source Records nel 1996. Formazione piuttosto inusuale e brillante, quella dei Conjoint annovera Karl Berger, in passato già leggendario pianista e vibrafonista di Ornette Coleman, Don Cherry, George Clinton, Carla Blay, Lee Konitz e Bill Laswell; Jamie Hodge, prolifico musicista-manipolatore elettronico titolare di un piccolo classico del genere come "Born Under A Rhyming Planet"; il chitarrista jazz Gunter Ruit Kraus, musicista protagonista della scena avant-jazz teutonica (sue collaborazioni con Peter Brötzmann, Allen Blairman, Fritz Krisse, Mani Neumeier dei Guru Guru, Chaka Khan, Kishor Gurung) nonchè fondatore di questo progetto insieme a David Moufang, alias Move D, personaggio culto della scena electro-techno... Questo strano ensemble di musicisti è riuscito così a realizzare una manciata di lavori davvero particolari, in bilico fra jazz, avanguardia e musica elettronica. "A Few Empty Chairs" è la terza pubblicazione dei Conjoint ed è il resoconto di una loro esibizione live, composta da tredici nuovi brani strumentali per la durata totale di quasi settanta intensi minuti di musica. L'atmosfera è estremamente rarefatta, tesa ed elegante, realizzata in un contesto immaginario che sembra disegnare scenari urbani notturni e misteriosi, ma capace soprattutto di grandi slanci lirici. Le tredici composizioni di questo concerto si sviluppano attraverso sottili trame elettro-acustiche, tratteggiate dal morbido ed eccellente tocco di Gunter Kraus, artefice di buona parte della musica presente in questo cd, che spaziano dal fascinoso jazz ortodosso sporcato dalle delicate percussioni ed effetti elettronici in "Blue&White" agli accenni di fusion-minimale in "Seven Quarters"; la title track è caratterizzata dall'ìncedere di un pianoforte nervoso ed inquieto, sullo sfondo di una base sonora ambient-psichedelica dai tratti tipicamente tedeschi; la desolata e malinconica "Conjoint With Clarity" potrebbe essere stata concepita dal migliore Robert Wyatt , mentre "Ice Tango" insieme a "Loopholes In My Lawn" è definitivamente ambient-jazz. Dietro le micro-scenografie elettroniche di Move D e Jamie Hodge, la musica dei Conjoint sembra dunque legarsi idealmente alle opere di Miles Davis e Pat Metheny (quest'ultimo in particolare sembra essere un fermo punto di riferimento per lo stile di Gunter Ruit Kraus), ovviamente sempre in un'ottica estremamente moderna e contemporanea. Oltre alla qualità delle composizioni è da sottolineare l'eccellente resa sonora del concerto, le prime copie di "A Few Empty Chairs" sono accompagnate da un bonus cd che include l'intero album di debutto dei Conjoint, altrimenti non più tanto facile da reperire...

 

Giovanni Carta

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