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CATWEAZLE Ars moriendi Ad Perpetuam Memoriam 1996 SVE

La APM è nota come l'etichetta che fa cose strane e, quando per la prima volta propone qualcosa di ordinario... finisce con lo spiazzare ancor di più! All'interno del ricco booklet che accompagna il CD, si legge di Mellotron, Hammond & Co. e l'anticipazione derivante dal numero di catalogo è corretta (l'etichetta indica con SYMPHILIS le produzioni dall'impostazione sinfonica)... ma i "sinfonismi" che i Catweazle propongono non sono quelli che ci si aspetta. Se la APM propone solitamente lavori così arditi, così sperimentali da sfiorare l'avanguardia, ci si può immaginare apertura mentale a 360 gradi, intuizioni strabilianti che portino l'utilizzo di tanto popò di strumentazione verso posizioni mai raggiunte prima. Al contrario, gli svedesi Catweazle, propongono un eccellente disco di new prog inglese! La vena melodica che pervade il lavoro giunge infetti a concretizzare un incontro fra la cultura svedese e quella inglese... la fusione della sensibilità dei gruppi scandinavi per gli ambienti fumosi e densi, con la radiosità di certe visioni dei migliori autori inglesi del primo, e non ancora eguagliato, new prog inglese. Una volta riavutisi dallo smarrimento, si può apprezzare un lavoro decisamente buono nel suo genere, anche se qualche appunto può essere mosso al cantato (ma essendo costui il principale responsabile dei pezzi, nonché proprietario dell'etichetta... chi gli va a dire qualcosa?). Un disco che affianca alle onnipresenti tastiere una decisa sezione ritmica e una graffiante chitarra che intercala in modo gradevole le trame. E non mancano intuizioni tipiche della APM, come il rumore di una bibita che viene versata e si trasforma in mare! I suoni intensi e curati vanno insomma a dare vita ad una materia come il new prog inglese che ha ben poco da aggiungere... ridà a questa un po' di quell'interesse che, almeno il sottoscritto, non trova più.

 

Luca Rodella

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