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MARC CARLTON Reflex arc Musea/Dreaming 2008 UK

“Reflex arc”, quinto album del polistrumentista inglese Marc Carlton, consiste in un’unica lunghissima suite di oltre un’ora suddivisa in sedici tracce. L’artista suona tutti gli strumenti e sono abbastanza chiare le fonti di ispirazione: il clima romantico che si respira in questo disco fa infatti rinvenire tracce di Genesis, di Mike Oldfield, di Anthony Phillips, di Camel... L’atmosfera sognante che si dipana per tutta la durata del lavoro infonde tranquillità (solo di rado affiora qualche situazione un po’ più carica di tensione) e sembra di ascoltare una sorta di new-age sinfonica rilassante e rilassata, ma per niente noiosa, grazie alla vena ispirata di Carlton, capace anche di incantare con trame eleganti. Non vi sono grandi stravolgimenti ritmici ed infatti prevale sempre un’aria distesa, che riporta alla mente il Phillips di alcuni “Private parts and pieces” nei momenti più acustici, o il primo Mike Oldfield nelle parti maggiormente pastorali. Banditi virtuosismi, ipervelocità, tempi complessi, la forza di “Reflex arc” sta proprio nella voglia di emozionare con semplicità, con temi lineari proposti con gusto, genuinità e passione. Piacevole in ogni suo momento, capace di farsi ascoltare sia con la massima concentrazione per captarne ogni finezza, sia come sottofondo durante una lettura, l’album si protrae forse un po’ troppo per le lunghe ed una durata totale più breve avrebbe sicuramente giovato, ma non si può negare che si tratta di un gran bel prodotto.

 

Peppe Di Spirito

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