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CIRRHA NIVA For moments never done Parnassus Records 2009 NL

Il tempo passa inesorabile e sono già trascorsi otto anni da "Liaison de la Morte", intrigante operetta prog-metal dalle fosche tinte gotiche realizzata dagli olandesi Cirrha Niva. Il tempo porta spesso grandi cambiamenti nella vita di tutti ed anche i Cirrha Niva hanno dovuto affrontare il proprio destino: dopo un lungo e (immagino) frustrante periodo di silenzio, li ritroviamo fra noi completamente cambiati... Infatti gli unici componenti rimasti della band originale sono il batterista Tommy White ed il chitarrista Rob Willemse: persa per strada la carismatica coppia composta dalla bassista-cantante Liselotte Hegt e dal vocalist Arnold Kloek, insieme al tastierista Wilbert Van Den Broek, i Chirrha Niva sono stati costretti a modificare la loro prospettiva musicale in un'ottica più orientata verso un metal ortodosso ed urbano; atmosfere thrashy, doppia cassa sempre presente e parti vocali più virili ed aggressive. Il nuovo cantante, Legrand, se la cava discretamente come anche le altre due new entries, il chitarrista Carlo Heefer e il bassista Daniel Huijben. Purtroppo i Cirrha Niva di "Liaison de la Morte" sembrano per forza di cose lontanissimi, infatti il romanticismo decadente, teatrale e gotico che caratterizzava la band ha completamente lasciato il posto a composizioni più razionali, compatte e ordinarie. Se prima i Cirrha Niva sembravano guardare ai nostri Devil Doll come un punto di riferimento per la loro teatralità, in questo "For Moments Never Done" affrontano un percorso più sicuro e sicuramente adatto per le masse metallare: Pain of Salvation e Nevermore su tutti, ma anche bands come Conception, Psychotic Waltz e gli immancabili Dream Theater e Fates Warning, sono i nomi che rappresentano meglio l'attuale stile dei Cirrha Niva... Riecheggia ogni tanto qualche vago accenno ai Rush (specialmente in "Dreamon"), sprazzi di chitarra acustica ammorbidiscono talvolta le più ruvide sonorità delle chitarre e si fa spazio anche qualche tastiera, suonata da uno degli ospiti presenti, Joost van den Broek (parente di Wilbert?), già con gli After Forever. A proposito di ospiti, è abbastanza censurabile la presenza della voce growleggiante di Robin de Groot (Chiraw) che funesta l'album proprio nel pezzo d'apertura "The Fooling". La produzione del cd è pulita e professionale, come ormai avviene di regola nel genere: tecnicamente perfetto e accattivante il giusto per attirare l'attenzione dell'appassionato medio, "For Moments Never Done" lascia un pò freddi dal punto di vista della sostanza e delle emozioni, le scintille creative passate ora sembrano spente da una routine "prog-metal" priva di sorprese e poco eccitante... in questo disco non mancano i buoni momenti, mancano il coraggio e la volontà di andare oltre i soliti schemi... peccato!


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Giovanni Carta

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