Home
 
STEVE COCHRANE La la la: variations on a happy song Spirit Compass Music 2012 CAN

Folgorato sulla via di… Toronto dai Rush di “2112”, Steve Cochrane è riuscito a costruirsi una apprezzabile carriera solista iniziata nei primi anni ’90 dopo qualche esperienza in band dell’Ontario nel decennio precedente. L’ultima fatica discografica“La la la: variations on a happy song “ è il 5° studio album del polistrumentista canadese. Una lunga suite, divisa in 9 episodi, di quasi 60 minuti, ricca di melodia e di partiture piuttosto complesse, ma comunque sviluppate in modo sufficientemente originale, in cui le influenze dell’artista (Genesis, Yes, Camel…) balzano subito evidenti.
Costruita in forma circolare, la suite presenta una “ouverture” (“Alarm clock overture”) ed un “finale” (“The day I found my wings”) in cui vengono ripresi i temi proposti all’inizio del lavoro.
Ospiti di Cochrane anche una intera classe scolastica per i numerosi e divertenti cori (i “la la la” del titolo…).
Se “Alarm clock overture” brilla per sinfonicità, divertente e giocosa è la successiva “Makes me want to sing”, a cui segue il bell’esercizio acustico di “Red sky”.
Melodia di facile presa ancora protagonista in “Towards ideal” (con Cochrane molto howeiano con la sua elettrica) prima della lunga (oltre 10 minuti) “Just clouds”.
Le soluzioni adottate nella mini-suite sono sempre piuttosto sofisticate, con un bel basso pulsante ad aprire volentieri la strada a dei sostenuti riff di chitarra intercalati a momenti acustici. Non male anche il cantato sofferto soprattutto nel finale.
L’anima più romantica e non dimentica del progressive inglese primi anni ’70 (ancora Genesis) emerge con prepotenza in “Beauty and defiance” (introdotta da una carezzevole chitarra acustica e da tastiere quasi ambient) e in “Birthright” (dal fascino crepuscolare) ben assecondate dalle voci femminili.
Un lavoro nel complesso gradevole, di sano e a volte robusto prog sinfonico, come molti ne escono ogni anno, ma non per questo da disprezzare o da far finire subito nel dimenticatoio.


Bookmark and Share
 

Valentino Butti

Collegamenti ad altre recensioni

STEVE COCHRANE The purest of designs 1998 

Italian
English