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CONTROFASE Rispettabili criminali e comuni mortali Controfase 2012 ITA

L’onda lunga del post rock italiano trova un’altra spinta propulsiva nella marziale ed austera declamazione politica e sociologica dei Controfase, formazione altoatesina formata nel 2004 ed impegnata su diversi fronti musicali, in particolare nel campo della multimedialità con una serie di installazioni sonore e la composizione di musiche per film, cortometraggi e documentari. “Rispettabili Criminali E Comuni Mortali” è il secondo cd (autoprodotto) dei Controfase, seguito dell’omonimo e più sperimentale esordio uscito nel 2009. Secondo i più classici luoghi comuni, il termine post rock spesso si traduce in depressione e catatonica disperazione: bene, i Controfase non deludono affatto le aspettative di un ascolto opprimente e claustrofobico, disperato e pervaso di un romanticismo decadente... Non si può dunque affermare che ci siano delle grosse sorprese nella musica dei Controfase, è infatti piuttosto netta la volontà di collegarsi alle esperienze dei Massimo Volume e di Offlaga Disco Pax (quindi più indietro nel tempo dei CCCP e CSI), anche se i Controfase nella loro disillusione apocalittica sono distanti dalla militanza politica più esplicita, l’approccio alla materia musicale rispecchia la caduta e la fine di ogni valore nella società moderna, ogni tentativo di resistenza è stato annichilito... I testi sono una fredda analisi, in bilico tra cronaca e poesia, dell’alienazione nel mondo della precarietà e del conformismo massificante. Il ritratto di una società disfunzionale in cui è davvero difficile scorgere un minimo di speranza quando anche i nostri sentimenti sono malati, come ricorda la chiusura di “Love Will Tears Apart”, buona e puntuale rivisitazione del classico dei Joy Division, unico brano in cui Pietro Frigato, autore di testi e musiche, si impegna sul serio a cantare e non a declamare e recitare come accade nella buona parte dei brani, tra l’altro con una discreta, talvolta monotona, efficacia... L’umore di questo disco è talmente nero che a tratti diventa un po’ difficile seguirlo fino in fondo: non aiuta la lunghezza di pezzi come il “Diario Postumo Di Un Lavoratore Flessibile” (tredici minuti) o “Rainews24” (nove minuti), esperienze un po’ sfiancanti dopo il primo ascolto, con l’ulteriore svantaggio che certe soluzioni musicali risultano oggi ampiamente inflazionate e ormai definitivamente prevedibili. Fortunatamente alla pesantezza concettuale si affianca una cura dei suoni che riesce sensibilmente a mitigare l’inesorabile senso di ripetitività che sopraggiunge con l’ascolto prolungato di questi “Rispettabili Criminali”, merito di un discreto gusto per le tessiture elettroniche minimali, responsabile Andrea Beggio, affiancato con eleganza dall’arpa di Barbara Schindler...



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Giovanni Carta

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