Dopo la pubblicazione di alcuni 45 giri negli anni ’70, si era tornato a parlare de “Il cerchio d’oro” sul finire degli anni ’90 con la pubblicazione omonima contenente brani inediti e i “famosi” singoli . Poi ancora nel 2005 con la pubblicazione di un LP a tiratura limitata “La quadratura del cerchio”.
Nel 2008 il rientro “ufficiale” in grande stile con un concept “Il viaggio di Colombo”.
Ora sempre per la genovese Black Widow un altro album a tema “Dedalo e Icaro”.
Ai sei componenti del gruppo si aggiungono ospiti eccellenti: Giorgio “fico” Piazza, i due “Delirium” Ettore Vigo e Martin Grice, il batterista Pino Sinnone dei Trip ed altri ancora.
Come per molti gruppi italiani (benché ultimamente il trend stia decisamente cambiando) anche per Il Cerchio d’Oro le problematiche maggiori si palesano nei testi (rime un poco scontate, semplicità evidente…) mentre vincenti sono quasi sempre gli inserti strumentali all’interno di un raffinato prog melodico.
Un lavoro che si regge su begli impasti vocali (“la promessa”, “Una nuova realtà”, “Oggi volerò”), ottimi ed immediati assoli di tastiere (ancora “La promessa”…), una sottile malinconia (“L’arma vincente”), momenti più tirati (“Una nuova realtà”) con incastri notevoli tra chitarre e tastiere vintage, validi momenti strumentali (“Labirinto”). Ed è proprio in questa dimensione che “Il Cerchio” più ci convince con lo scorrere fluido della sezione ritmica, le belle rifiniture di chitarra, le varie tastiere (organo, piano, synth ma anche Mellotron). A “colorare” il tutto, ora in modo sgargiante ora più contenuto, come in “Labirinto “, il flauto di Grice. “Dedalo e Icaro” continua nel solco del pop sinfonico anni ’70, ma debitamente attualizzato e rinvigorito da arrangiamenti moderni e frizzanti che lo rendono appetibile.
Il CD contiene inoltre 3 tracce video con brani del precedente album e cover storiche.