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CIRCUS NEBULA The second coming Pennywise Records / Andromeda Relix 2022 ITA

Dagli antichi demo di fine anni ottanta, nonostante il rischio di apparire come una reliquia di un tempo ormai lontano, gli emiliani Circus Nebula hanno dato prova di buona perseveranza, macinando concerti ed in barba agli anni trascorsi un meritato esordio in forma “ufficiale” nel 2017 per l’Andromeda Relix con un loro primo full-length di sanguigno e virile hard rock. A distanza di cinque anni e con una più decisa spinta verso lidi progressive ma anche più metallici, i Circus Nebula (è il caso di dire) “a volte ritornano” con “The Second Coming”, giusto per citare il romanzo dell’amato Stephen King, non per niente la passione per il Re del Maine (Pennywise Records...) ha spinto i Circus Nebula a comporre un’intera suite di 23 minuti dedicata a “Salem’s Lot/Le Notti di Salem”: “Jerusalem’s Lot”, la città in cui sono ambientate le vicende vampiresche del romanzo di King, è il titolo della suite di apertura di “Second Coming”, rispolverata dal lato B del demo “Where The Chaos Rule” del 1989. Non ho idea di come fosse nella sua versione originale ma qui “Jerusalem’s Lot” indica bene la strada attuale intrapresa dai Circus Nebula, quindi meno hard rock’n’roll, infatti le tendenze più stradaiole e festaiole sono state decisamente messe da parte. I Circus Nebula attuali amano frequentare le più fosche vie del classico horror rock/metal italiano, con buona pace del precedente immaginario biker: punto di riferimento ora sono gruppi come Death SS e Venom (almeno per certi riff di chitarra piuttosto crudi), con parecchie zone d’ombra doom ed arrangiamenti e contaminazioni strumentali a più ampio respiro che portano i Circus Nebula in territori apertamente prog. “The Second Coming” si avvale di una buona omogeneità stilistica e qualitativa che permette alla band di seguire finalmente una strada ben precisa, senza cambi di stile magari troppo bruschi o traumatici... Come sempre la carismatica voce di Ash si esibisce in una performance di tutto rispetto, in linea con la materia horrorifica le vocals sono più teatrali del solito, volutamente sopra le righe, con buone capacità interpretative. Quello che a noi più interessa ovviamente è la componente progressive, nell’ambiziosa “Jerusalem’s Lot” il minaccioso dark metal alla Death SS si contamina con ariosi arrangiamenti sinfonici di prog italiano che fanno l’occhiolino al Banco, da una parte, e dall’altra sonorità che flirtano con il dark heavy prog idealmente sulla scia dell’Impero Delle Ombre ed altri occulti colleghi, senza negarsi neanche qualche accenno epico alla Rush. Insomma, un bel calderone che si apprezza per scorrevolezza e coerente compattezza, sicuramente un divertimento assicurato per gli amanti di King. Come già accennato, lo stile di “Jerusalem’s Lot” è punto di riferimento per i restanti brani del disco, quindi alle buone sventagliate metal senza troppi fronzoli di “Burn Witch Burn”, si affiancano pezzi in cui la vena prog si fa sentire in abbondanza, anzi, prog-metal nel più canonico senso del termine come nella nevrotica “Coulrophobia”; con “Sleepin’ Gods Lie” si ritorna in ambiti più vintage con echi di Black Widow, un soffuso piano elettrico ed andamento Deep Purple/Uriah/Sabbathico che farà sicuramente piacere ai nostalgici dei Wicked Minds. Con le drammatiche cadenze doom sinfoniche di “Burnin’ Tree” si chiude coerentemente il cerchio di un album riuscito che si mantiene con ottima dignità tra un approccio artigianale e forse leggermente “naif” ed una più spiccata professionalità strumentale di tutta la band, formata dal chitarrista Alex The Juggler, il tastierista Gavo e la sezione ritmica formata da Bobby Joker alla batteria e Deva Silence al basso. Immagino davvero che i Circus Nebula si siano tolti davvero una bella soddisfazione nella realizzazione di “The Second Coming”, noi apprezziamo volentieri e potremmo anche pretendere di ascoltare un terzo album, magari in tempi più brevi... perché no?



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Giovanni Carta

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