Cosa vorreste da un disco brasiliano? Per ciò che mi riguarda, la risposta è molto simile alla descrizione di quest'album, ovvero melodie ariose, chitarre dolci e liquide, flauto, bell'apporto di tastiere, un cantato che non voglia strafare nel voler fare cose che non può fare... che altro? Forse questo dei Calix è il paradigma del disco Prog brasileiro: sicuramente sono esistiti dischi migliori di questo nella terra di Pelé, ma è piacevole, molto piacevole, ascoltare la gioiosa sinfonicità e i deliziosi brani prodotti dai Calix, i quali si producono anche in una cover di "O fortuna" che chiude il disco in maniera egregia. Come si sarà potuto capire, il cd è composto di canzoni abbastanza brevi, senza suite o brani ad ampio respiro; se proprio si vuole un raffronto più preciso della musica proposta, si pensi a un'architettura Beatlesiana contaminata da PFM e Focus e suonata (con tutto ciò che questo comporta in termini di feeling) da brasiliani. I cantati sono quasi sempre a due voci e non ci si può certo lamentare di questa soluzione, essendo entrambe le voci gradevoli e ben impostate; il flauto, che pure è spesso presente, non è mai invasivo, limitando i propri interventi ma facendosi ben sentire quando è il caso. Insomma... a me questo cd è piaciuto perché non pretende di essere nulla di più di ciò che è, e mantiene tutte le proprie promesse.