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DEATH ORGAN 9 to 5 Ad Perpetuam Memoriam 1995 SVE

Iniziare su Arlequins una recensione dicendo che l'impostazione delle due voci che si cimentano sul CD hanno come riferimenti più prossimi i FAITH NO MORE e di PANTERA penso creerebbe per lo meno qualche momento di imbarazzo. Riportiamo quindi il tutto ad ambiti a noi più consoni evidenziando la strumentazione:basso, batteria, sporadici inserimenti di chitarre ed soprattutto molto, molto Hammond (caratterizzato dall'uso di Leslie e Wah-Wah). Provare ad immaginarsi la commistione di queste due anime ripropone lo smarrimento... ma è proprio così: ritmi sorretti da fiumi di adrenalina a creare la base sulla quale le due voci intessono una sorta di dialogo oppure ambienti meno nevrotici, più ampi ma pur sempre cupi ed ossessivi, quasi fossero scavati in grotte sotterranee. Risulta veramente difficile dare un'idea di ciò a cui si è di fronte in quanto insistendo sulla timbrica del cantato (che sarebbe eufemistico definire inusuale per il genere) si rischierebbe di non dare merito all'originale uso che viene fatto delle tastiere ma allo stesso tempo è impossibile parlare degli sviluppi armonici che queste raggiungono quando rauchi urlacci si susseguono senza sosta. A voler ben vedere persiste forte addirittura il dubbio su come inquadrare il lavoro visto che sono le voci a costituire il vero filo conduttore dei pezzi... voci che, in chiave prog, non trovano proprio la minima collocazione. Allo stesso modo, d'altronde, il suono che le accompagna crea sicuramente qualche scompenso alle orecchie ad esse abituate ed i frangenti nei quali lo Hammond gode di un minimo di libertà risultano sicuramente ben strutturati. Inquadriamo quindi la progressiva ragione d'essere del disco nel merito che ha: una strumentazione come quella sopra descritta è inserita in un contesto che punta all'impatto ed alla ritmata sequenzialità più che all'evoluzione, allo sviluppo di atmosfere. Novità che potrebbe costituire una nuova chiave d'utilizzo. Per il momento si può dire che non è una proposta usuale o meglio ancora diciamo che è proprio più unica che rara... per dirla proprio tutta si sappia che nel catalogo della APM, etichetta certamente non intimorita dalle sfide anticommerciali, questa è la più ardita.

 

Luca Rodella

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DEATH ORGAN Universal stripsearch 1997 

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