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DEADWOOD FOREST Mellodramatic Shroom 1999 USA

Ladies & gentlemen.... from Houston, Texas, i nuovi Anglagard! No no... non ho esagerato... e poi mica ho detto i nuovi Genesis! Mica è del tutto casuale poi che il produttore di questo disco sia proprio Mattias Olsson, drummer della band svedese (il quale peraltro avrebbe potuto anche fare un lavoro migliore)! La band texana procede all'opera di saccheggio degli stilemi genesisiani, crimsoniani e floydiani producendo però qualcosa che riesce ad avere vita propria, ad affascinare per le sonorità, a tratti molto cupe, fatte di aperture sinfoniche, archi mellotronici e pause acustiche. Certo, si ripercorrono tematiche e sonorità che fecero il successo dell'ondata svedese di metà anni '90, ma il gruppo è evidentemente americano; si può sentire dall'uso del cantato, da un certo modo di comporre musica... sonorità che, evidenziate in maniera differente e con diversi utilizzi, troviamo nella maggior parte dei gruppi progressivi a stelle e strisce. Un certo feeling psychy pervade inoltre alcune delle composizioni d quest'album, un fattore che, se usato con parsimonia come in questo caso, non fa che aumentare gli assi a disposizione di un disco per essere apprezzato dal pubblico più sinfonista. Dicevo che le sonorità sono a tratti molto cupe, ma sicuramente meno di quelle che abbiamo potuto ascoltare nei dischi degli Anglagard, meno nordiche e fredde. Si tratta in sostanza di un gradevolissimo viaggio indietro verso gli anni '70 a bordo di una navicella fabbricata per toccare i principali pianeti di quel sistema sol... musicale; un viaggio che, nonostante i difetti di mixaggio (in certi momenti la batteria sembra proprio avulsa da tutto), ci lascia pienamente soddisfatti al termine del viaggio.

 

Alberto Nucci

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