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Doracor è l'anagramma di Corrado e appunto Corrado Sardella è l'autore di questi 61 minuti di musica costituita esclusivamente da tastiere, synth, batteria e basso sintetizzati. Diciamo subito che l'assenza totale del cantato e della chitarra penalizza alla lunga la musica facendola risultare un po' stancante. Occorre però anche dire, d'altra parte, che tutti i pezzi presi invece singolarmente costituiscono delle unità piacevoli. Tra i brani spiccano l'iniziale e lunga "Scenes from elsewhere" e "The castle" che prevede sei movimenti. Direi quindi che a Doracor sostanzialmente non manca certo l'ispirazione e le idee... solo che esse sono quasi sprecate in una tessuto musicale così scarno; e comunque, rispetto a tanti analoghi lavori di solisti facsuonatorum, il nostro non demerita affatto. Sarebbe a mio avviso molto interessante perciò proporre le stesse idee nell'ambito di una band vera e propria. Apprezziamo il lavoro fatto da Corrado e i mini-omaggi ai Genesis che emergono qua e là ma lo aspettiamo con qualcosa di più corposo.
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