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DAVID'S LODGERS |
David's lodgers |
autoprod. |
2008 |
ITA |
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Dopo i bravissimi Wicked Minds, Piacenza ci regala un altro gruppo che pesca nei territori rock progressive anni 70 mischiandolo a sonorità più moderne.
La prima cosa che, infatti, salta all’orecchio è la modernità di certe scelte sonore che, pur partendo da territori classici (si sente l’amore che nutrono i ragazzi per i Genesis), svoltano verso territori musicali più moderni (ci sento molto degli Alice in Chains nei loro brani, pur non trovandoci di fronte ad un disco grunge o similia).
Il lavoro in questione è frutto di tre anni di lavoro in studio e i tre ragazzi (Luca Dalla Torre, Riccardo Molinari, Lorenzo Bernardini) che hanno fondato i David’s Lodgers, prendendo spunto dal nome del loro produttore, anche se non in maniera esente da imprecisioni, ci presentano 33 minuti che non ti fanno pentire dell’ascolto.
Molto buono il lavoro chitarristico di Lorenzo Bernardini, da rivedere quello alla voce che alla fine risulta troppo monocorde e a tratti stucchevole.
Le luci sono, in ogni modo, superiori alle ombre, e brani come “Fay”, dove si ritrovano le atmosfere di uno di quei dischi new prog fine anni 80, o “Out of Phaser”, dove si sfocia in territori vicini alla psichedelica, o “The Sun is Shining Evil”, il brano che verrà amato di più dagli amanti dei Genesis, fanno dimenticare altre composizioni che sembrano non essere state curate nella stessa maniera.
I testi, tutti in inglese, hanno soggetti centrati sul destino e sui lati oscuri della mente umana, fino ad arrivare alla frenesia della vita odierna che ti porta a dimenticare le cose più importanti.
Il materiale umano per lavorare nel futuro in maniera migliore c’è; la prima impressione sul lavoro portato avanti dai ragazzi in questi anni e tutto sommato soddisfacente.
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Antonio Piacentini
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