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RODERIK DE MAN Electrified music Electroshock 2004 NL

Nato a Bandung ma di nazionalità olandese, Roderik, diplomato al conservatorio de L'Aia in teoria della musica, ha sempre provato interesse ed amore per la musica elettronica. Le sue produzioni sono tantissime e spaziano dalla musica da camera, alla musica per orchestra fino a toccare la musica elettroacustica. Dal 1998 fa parte della board di musica elettronica del CEM (Centre for Electronic Music) di Amsterdam e allo stesso tempo ha fatto parte di diverse fondazioni legate a questo substrato musicale, vincendo una lunga serie di premi nell'ambito di prestigiosi concorsi internazionali, come quello per musica elettroacustica di Bourges. Il CD in esame raccoglie composizioni di pura elettronica e di musica elettroacustica, realizzate nell'arco di un periodo che va dal 1988 al 2003. Ogni traccia presenta caratteristiche assai diverse che vengono decodificate all'interno del booklet. "Sin Descanso" è un pezzo elettroacustico per nastri e flauto. Il titolo, che significa letteralmente "senza fatica", allude all'attività del musicista che incessabilmente esplora tutte le varianti del suono e le caratteristiche del proprio strumento. La parte su nastro comprende improvvisazioni di Jorge Isaac al quale questo brano è dedicato. Il coacervo di suoni sintetici e naturali crea una ragnatela di sensazioni acustiche molto stimolante, capricciosa, esile che richiama qualcosa di atavico e folkish. Fra i pezzi che preferisco includo sicuramente "Air to air" per flauto, piccolo, tromba, corno di bassetto, e nastri. I nastri contengono campionamenti presi da questi stessi strumenti che contribuiscono ad ampliare la loro possibilità sonora, estremizzandone la timbrica e aumentandone la dinamica. L'impatto del pezzo è orchestrale e si basa su schemi sonori nervosi e schizofrenici, ispirando sensazioni di continua tensione. Molto suggestiva è la successiva "Chordis Canam" per arpicordo e nastri. Il titolo significa "con le corde posso cantare", espressione impressa a lettere d'oro sull'arpicordo di Annelie de Man, la celebre musicista contemporanea alla quale questo brano è dedicato. I suoni spettrali dell'arpicordo vengono utilizzati per creare sensazioni di terrore. Il suono sinistro delle corde pizzicate sembra entrare fin dentro alle ossa dell'ascoltatore e la sensazione di tormento è accresciuta dagli effetti percussivi e dalle voci spettrali che si possono di tanto in tanto ascoltare. Sulla stessa scia emotiva di questo pezzo si colloca anche "Momentum" per clarinetto basso, arpicordo e nastri. In questo caso la gamma sonora appare più ampia e l'arpicordo sembra muoversi come un grosso e minaccioso serpente a sonagli. La musica sembra simulare il movimento di strane creature animate che vivono in mondi ostili e lontani. La traccia di chiusura è inquietante e solenne. Il titolo "Czar Peter's Creation", si ispira ad una celebre opera di Pushkin, "Il cavaliere di bronzo", i cui versi, tradotti in olandese, vengono interpretati dalla voce del tenore Frans-Joseph van Agt, alla quale si intrecciano i suoni dei nastri in un insieme onirico a tinte drammatiche. L'album mette in evidenza lo spirito di ricerca di Roderik de Man, la sua versatilità e la sua ecletticità. Si dimostra un documento sonoro interessante per capire l'opera di questo artista, che presenta una biografia molto ricca ed una vasta discografia. Per i cultori della musica elettroacustica e per quelli che amano soluzioni musicali cerebrali ed impervie.


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Jessica Attene

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