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DEEEXPUS |
Far from home (DVD) |
Metal Mind Productions |
2009 |
UK |
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Il festival “Progrock 2009” tenutosi al Teatro Wyspiański di Katowice nell’arco di due giorni dello scorso mese di febbraio, ha dato modo a band più o meno blasonate di esibirsi su un palco d’eccezione davanti al folto pubblico che mai manca di presenziare agli eventi progressivi della città polacca. Accanto a mostri sacri come SBB e gruppi di discreta esperienza live come Shadowland, Overhead e RPWL ecco dunque fornita la ghiotta occasione a nomi di richiamo minore, come Tinyfish e DeeExpus. Per questi ultimi, provenienti dal nord-est dell’Inghilterra, la data polacca era addirittura la terza esibizione di una lineup nuova di zecca assemblata per portare sui palchi la musica dell’apprezzato esordio “Half Way Home” del 2007. Tale album era frutto della collaborazione tra il chitarrista e songwriter Andy Ditchfield e il cantante Tony Wright, con il primo a coprire gran parte delle parti strumentali con buona perizia di polistrumentista e proponeva un rock melodico influenzato tanto dai Porcupine Tree meno cervellotici quanto pervaso da una vena pop-rock anni ’80 pur sempre di elegante fattura, con occasionali richiami agli Yes di Trevor Rabin. Per l’occasione, il sestetto è completato dal basso di Ian Raine, dalla seconda chitarra di Steve Wright, dalle tastiere di Marc Jolliffe e dalla batteria di Kev Jager.
Il presente DVD, filmato in modo ineccepibile come consuetudine delle produzioni Metal Mind, contiene l’esecuzione integrale dell’unico album prodotto, in versioni piuttosto fedeli all’originale (non pretendiamo certo l’improvvisazione ad una band in fase di rodaggio!) e ben suonate, con l’aggiunta dell’inedita “Red”, un brano scritto da Andy già nel 2001 che sarà presumibilmente incluso nel prossimo lavoro (ancora in fase di composizione). Nonostante le insolite circostanze, la band appare piuttosto rilassata sul palco e risulta evidente la leadership del chitarrista Ditchfield, musicista non certo alle prime armi e ideale direttore musicale di un ensemble che fa della doppia chitarra il suo punto di forza, non tanto in forma di assalti di “twin guitar”, quanto nell’alternanza degli assoli di Andy, in uno stile limpido ed “economico” con forti venature psichedeliche con quelli più tipicamente hard-rock e virtuosistici di Steve (da ascoltare la sua prima uscita solista nella title-track…). C’è da dire in proposito che salta agli occhi una certa eterogeneità di attitudine dei sei musicisti, probabilmente con esperienze differenti alle spalle: ciò è sottolineato visualmente anche dal look fortemente contrastante con cui i nostri si presentano sul palco… tutto questo non fa però che arricchire la miscela, che se in alcuni frangenti sfiora il prog-metal (“Greed”, “Pttee”) in altri si attesta su coordinate assai più soft (“One 8”) - cosa che non sorprende poi troppo quando leggiamo che tra le loro influenze i DeeExpus annoverano Joe Jackson! – che ben si addicono alla voce mai sopra le righe di Tony. Nel mezzo ci sono una manciata di brani che probabilmente delizieranno gli estimatori di un new-prog di classe senza pretese concettuali (esemplare in questo senso “Pointless child”), caratterizzati da un frequente uso del piano e da melodie non scontate ma in definitiva un po’ anonime, e soprattutto i diciassette minuti della title-track, che si rivelano piuttosto coinvolgenti pur lasciandoci al termine un po’ di amaro in bocca per la mancanza del “climax” emotivo che ci si attende da brani di tale durata.
Si tratta, in conclusione, dell’esibizione senza sbavature da parte di una band da tenere d’occhio e con ampi margini di miglioramento; se dal punto di vista tecnico e dell’entusiasmo non trovo nulla da eccepire, sarebbe auspicabile un bel salto in avanti per quanto riguarda il songwriting: solo allora potremo parlare - se non dei nuovi Marillion - perlomeno di una gradita rivelazione proveniente dal Regno Unito, ultimamente tornata terra un po’ avara dal punto di vista del rock progressivo. Il DVD come di consueto è arricchito da contenuti extra tra cui spicca un documentario che copre le fasi di produzione dell’album, l’inserimento dei nuovi membri nella band e la preparazione in vista della prima importante apparizione live polacca.
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Mauro Ranchicchio
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