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DEADBURGER FACTORY La fisica delle nuvole Snowdonia 2013 ITA

In un periodo storico in cui il cd sembra visto un po' sciaguratamente come qualcosa appartenente ad un epoca preistorica, privo com'è, secondo alcuni, del fascino “liquido” di uno Spotify qualsiasi, i Deadburger Factory, in combutta con la Snowdonia, ci ricordano che il materiale solido e concreto, quando ben confezionato, è il più delle volte decisamente preferibile ad un più comodo file usa e getta, presentandoci un elegante box di tre cd con possente libretto/booklet incluso, esauriente in approfondimenti sul concept ed interessanti divagazioni culturali, il tutto curato esteticamente dal brillante artwork del fumettista Paolo Bacilieri. Tre cd per una serie di progetti complementari nell'orbita dei Deadburger, toscani che si erano fatti conoscere a partire dalla fine degli anni novanta con un alternative rock (sottolineo, NON indie rock) venato di electro post-punk ed inclinazioni psichedeliche e noise rock, in particolare vale la pena citare l'ottimo tour de force elettronico di “C'è Ancora Vita Su Marte” uscito nel 2007 per la Goodfellas.
In “La Fisica Delle Nuvole” sono raccolte quattro colonne sonore/installazioni sonore per altrettante rappresentazioni teatrali svolte nell'arco di dieci anni: nonostante l'apparente format retrospettivo dell'opera, in realtà tutte le musiche sono state rielaborate e riarrangiate per questa occasione speciale, offrendoci una dimensione sonora ad ampio respiro decisamente singolare che spazia dall'ambient elettroacustico fino ad un crossover rock di derivazione psichedelica... Un marasma di suoni che sulla carta potrebbe sembrare caotico ma che in realtà è assolutamente disciplinato e rigoroso nella forma quanto nella sostanza.
Il primo cd “Puro Nylon (100%)” è la trasposizione delle musiche per il reading teatrale dei versi del poeta musicista Tony Vivona: performance musicale che ambisce con successo ad una forma di musica elettroacustica futuristica ed eclettica che poggia su solide basi rock (King Crimson - Nine Inch Nails - Talk Talk) avvalendosi di intelligenti arrangiamenti cameristici neoclassici ed intriganti campionamenti, talvolta con tocco minimale, oppure con più robuste ed inquiete soluzioni elettroniche; non mancano esalazioni di jazz notturno e decadente, insieme ad attimi di pura visionaria astrazione poetica.
Il secondo cd “Microonde/Vibroplettri” fa la parte del più stravagante e bizzarro del trio, suddiviso in due parti, la prima realizzata in solista per forno a microonde intonato dal tastierista dei Deadburger, Vittorio Nistri, mentre la seconda parte è composta dal chitarrista Alessandro Casini, impegnato ad utilizzare svariati sex-toys come validi succedanei di un più banale plettro: “Microonde” è il momento più rumoristico ed astratto, inevitabile quando si usa un forno a microonde come strumento principale; qualcosa di “Einstürzende Neubauten”, frammenti di dark ambient ed altre non ben precisate radici musicali, a tratti l'esperienza sonora è decisamente inquietante, come anche doveva esserlo lo spettacolo teatrale “Interferenze” messo in scena con queste musiche... “Vibroplettri”, colonna sonora di un mancato adattamento teatrale del “Nova Express” di Borroughs, al contempo mantiene alto il livello di stravaganza sonora con le chitarre percosse a suon di dildo, tra futuribili esotismi assortiti, distorsioni hard kraut rock ed un atmosfera che ben si adatta ad un immaginario sci-fi deviato e sovversivo.Il terzo cd “La Fisica Delle Nuvole” è stato concepito infine collettivamente dai Deadburger come musica per la performance teatrale “Post Atomic Cafè”, con musiche che includono sia rivisitazioni in chiave prevalentemente acustica di alcuni vecchi brani tratti da “C'è Ancora Vita Su Marte”, sia nuovi brani scritti appositamente per l'opera: ora i Deadburger hanno allargato la loro formazione in otto elementi per fare un decisivo ulteriore passo verso una dimensione sonora acustica più “sciamanica”, allentando sensibilmente la componente elettronica con una drastica riduzione di loop ed overdubs per favorire un approccio poetico più armonioso ed introspettivo, nettamente live in studio. I riferimenti culturali e politici sono molteplici, orientamento ovviamente schierato apertamente a sinistra, con una costante sensibilità verso un certo immaginario fantascientifico d'autore; la componente musicale si identifica saldamente nel alternative rock italiano più eclettico e dinamico, con raffinati risvolti acustici ed eteree espansioni sonore freak-psichedeliche discrete quanto efficaci, senza tralasciare ancora una volta l'amore verso un tipo di soffusa jazz fusion che spesso svela graditi risvolti canterburiani. E non è ancora finita, perché nell'altro lato dello specchio dei Deadburger Factory ci sta già aspettando il tenente Onoda Hiroo per “La Chiamata” organizzata con cura dalla Snowdonia...



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Giovanni Carta

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