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MIGUEL ANGEL DE LA LLAVE JIMENEZ |
Engel |
Musea |
2002 |
SPA |
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Album un po' particolare, immerso in sonorità che forse attireranno gli amanti di Oldfield. Similmente al collega inglese, ma con un sound decisamente più latino, anche lo spagnolo Miguel Angel De La Llave Jimenez si impegna a suonare tutti i numerosi strumenti di questo lavoro, passando dalla più classica strumentazione rock, a fiati e archi di ogni tipo. E' sicuramente l'uso della cornamusa a dare un tocco caratteristico a "Engel", disco che accarezza il rock sinfonico, così come la musica folk, etnica e la new-age. A coadiuvare il polistrumentista troviamo una folta schiera di cantanti (voci sia maschili che femminili) ed un coro che conferiscono soavità e raffinatezza. Nei momenti più chitarristici si avverte in maniera più marcata l'influenza di Oldfield, ma quando a spiccare sono cornamusa, digeridoo, flauti o violini emerge maggiormente un sapore esotico, insieme alla calorosa tradizione iberica e a qualche influenza medievaleggiante. Dodici brani non troppo lunghi (con qualche tema ripreso in maniera diversa in alcune tracce), ben strutturati e ben suonati, che non stravolgeranno di certo la storia del progressive, ma che si lasciano ascoltare con discreto piacere. Nulla di eclatante, anzi, consiglierei di dirottare altrove le vostre spese musicali, ma se vi piacciono le sonorità calde e ricche di sfumature, dalla venatura folk, con momenti strumentali abbastanza rilassati e parti cantate mai sopra le righe e decidete di acquistare questo cd, difficilmente ne rimarrete delusi.
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Peppe Di Spirito
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