I fiorentini Essenza esistono ormai da diversi anni ed hanno attraversato varie fasi musicali, dal Prog sinfonico allo heavy metal. Esordiscono su cd (autoprodotto) dopo un'ulteriore svolta che li ha portati verso territori magari non proprio inesplorati, ma di sicuro lontani dalle banalità ingabbianti di un genere musicale ben definito. Si può parlare di psichedelia, elemento che ha sempre svolto un ruolo di sottofondo in tutte le trasformazioni dello stile del gruppo, di rock d'avanguardia magari con più precisione... o più semplicemente di rock senza confini (rock in opposition...? Qualcuno potrebbe anche utilizzare questa etichetta), con elementi world music (anche con strumenti strani, come campane tibetane, marranzano e diambé) , di musica rumoristica e ambient. Non si pensi che il disco sia la classica palla noiosa di cui non si vede l'ora che finisca: il rock degli Essenza è ben presente e non disdegna di farsi sentire spesso e volentieri, coi suoi slanci furiosi (e qui un ruolo importante è spesso svolto dal sax dell'ospite Stefano bartolini) e le sue caratterizzazioni imprevedibili. Il disco si presenta quasi come un'unica suite, con poche pause tra un titolo e l'altro, ma di tutto si può parlare tranne che del solito concept album Progressive. Di certo c'è che il fascino di questo disco può conquistarvi.