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EVERON |
Paradoxes |
SI Music |
1993 |
GER |
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Un po' in ritardo rispetto alla data di uscita sono riuscito a procurarmi questo buon CD targato SI Music, il primo dei tedeschi EVERON. Ivi contenuto, new-Prog dalle tinte hard. Per intenderci, le loro influenze sono ASIA e CHANDELIER come tipo di arrangiamenti, mentre il sound di per se stesso è più duro. Punto centrale del gruppo è O. Philipps il quale canta (in maniera affatto disprezzabile), suona le tastiere e la chitarra solista. Ma veniamo ai brani: si comincia con la bella ed agile "Face the world" che rispecchia fedelmente il sound della band. Nonostante ci sia molto bilanciamento fra tutti gli strumenti, è doveroso segnalare il ruolo determinante della batteria suonata da C. Moos e la melodicità dei solo di chitarra. Il secondo brano, "Private warriors", è sulla falsariga del precedente mentre il terzo, "Circles", si fa apprezzare per la bella melodia del cantato. Segue un pezzo tecnicamente apprezzabile, "Shadowboxing": gli arrangiamenti sono degni di un gruppo di serie A. Si continua con la title-track, il cui inizio delicato lascia presto posto a toni più brillanti e rock; il pezzo si prolunga per nove minuti ma non si avverte alcuna pesantezza, la musica fluisce fluida e il cantato diventa via via accattivante. Seguono "Reflections" e "It almost..." in cui la vena hard viene alternata a parti melodiche basate spesso sul piano elettrico; sempre in primo piano comunque la bella voce di Philipps. Il penultimo brano è "Marching out" caratterizzato da un cambio di ritmo nella parte centrale che lo rende decisamente bello. Anche questo brano risulta essere più lungo della media, il che ci fa pensare che gli elaborati e raffinati arrangiamenti degli EVERON abbiano bisogno forse di più minutaggio per spiegarsi compiutamente e questo lo dice uno che non è certo un sostenitore del pezzo lungo a tutti i costi. Si conclude con "Open windows", mossa e frizzante. Trovo "Paradoxes" essere un album già piuttosto maturo per essere il lavoro d'esordio. La band si esprime su buoni livelli sia dal punto tecnico che compositivo; anche gli arrangiamenti sono buoni. Consiglio senz'altro agli amanti del new-prog venato hard questo teutonico "Paradoxes".
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Emiliano Di Stasio
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