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ECCENTRIC ORBIT Attack of the Martians autoprod. 2004 USA

Tre quarti d'ora di musica strumentale incentrata su un rock sinfonico tastieristico per l'esordio di questo quartetto statunitense. Mark Cella alla batteria, Bill Noland al basso, Madeleine Noland e Derek Roebuck alle tastiere vanno a formare la line-up degli Eccentric Orbit, band che sorprende con un prodotto ispirato ed efficace. Vista la presenza di due tastieristi sono naturali l'influenza classicheggiante ed i rimandi ad alcuni nomi storici che mettevano i tasti d'avorio in primo piano. Ma se di primo acchito il paragone più immediato può avvenire con Emerson, Lake & Palmer, a mio avviso l'accostamento più calzante va fatto in realtà con un altro trio, di origine tedesca, e cioè Schicke, Fürhs & Fröhling. Ma se questi sono i modelli principali che si possono riscontrare, bisogna anche dire che tenendo conto dei timbri adottati, dello sviluppo musicale, di energia profusa, del grande equilibrio che permette di unire il feeling con un certo grado di complessità e di discrete doti tecniche, gli Eccentric Orbit sono degni eredi di quel progressive americano dei seventies, riuscendo a creare una giusta via di mezzo tra quei gruppi influenzati dai grandi Gentle Giant (non bisogna dimenticare che alcuni dei musicisti della band hanno partecipato a due tributi dedicati alla band di Minnear) e la fantasia personale degli Happy the Man. Il cd è interamente strumentale ed è costituito da cinque tracce (si va dai sei ai quattordici minuti) nelle quali affiora, a tratti, un pizzico di malinconia e che rivelano un livello esecutivo-compositivo molto elevato. Forse non sarà il massimo dell'originalità, ma dubito che possano esserci amanti dei suoni e dei gruppi indicati in questa recensione che rimarranno indifferenti all'ascolto di "Attack of the martians".

 

Peppe Di Spirito

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