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EVERYHEAD A rock opera Stanza Records 1975 (Akarma 1999) USA

Strana faccenda questa degli Everyhead, progetto concepito dal tastierista californiano Kenneth Cottrell per la realizzazione di una rock opera bislacca ed artigianale ma non priva di momenti creativi. La trama della storia, suddivisa in quattro parti che rappresentano le quattro stagioni dell'anno ed i rispettivi periodi dell'esistenza umana, è un pretesto per satireggiare sulla società americana e l'ironia del concept è ben evidenziato dallo stile talvolta parodistico e grottesco di molte canzoni. Giustamente, come ogni rock opera che si rispetti, anche in questo caso la musica comprende una miriade di stili diversi: qui si spazia allegramente a tutto campo da arie di musica lirica al rock'n'roll, dalla sperimentazione elettronica al cabaret senza dare troppa importanza alla forma. Il tutto suona piuttosto discontinuo e questa impressione è data, oltre che dall'abbondante presenza di session-man per ciascun strumento musicale, anche dalla qualità dei brani non sempre eccellente. In alcuni momenti la musica sembra girare leggermente a vuoto (l'altalenante qualità d'incisione non aiuta), altrove invece è possibile apprezzare momenti piuttosto ispirati e coinvolgenti, specialmente in quei brani dove l'abilità di Kenneth Cottrel trova maggior spazio e lambisce a più riprese il classico prog-rock sinfonico anni '70. Insomma, una riscoperta sufficientemente interessante per un disco che, in un modo o nell'altro, lascia un po' l'amaro in bocca.

 

Giovanni Carta

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