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ENTWINED |
Stay entwined |
MorphMusic |
2005 |
ITA |
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Benché autoprodotto (MorphMusic è infatti il ‘marchio di fabbrica’ dei CD solisti di Marco Lastri), “Stay Entwined” è a tutti gli effetti l’esordio ufficiale del determinatissimo combo fiorentino denominato Entwined. L’assetto progettuale è ben esplicitato dall’immaginifica cover, efficace a suggerire quel mix di epicità e decadenza che caratterizza il sound del gruppo, riconducibile a un prog metal che, pur fra le logiche citazioni del caso, va ammirato per la costante ricerca di esprimere qualcosa di nuovo sul piano emozionale.
Registrato con uno studio mobile, il miniCD può vantare una resa sonora più che decorosa, superiore a quella di molti lavori di maggior blasone. L’opener track, “Anathema”, è giustamente diventata un cavallo di battaglia della band, anche dal vivo: quantomai dark, si caratterizza per il minaccioso refrain delle parti cantate. “Cold Light” riscuoterà un alto gradimento presso i progsters, in virtù dell’avvenente, sospesa atmosfera acustica, sottolineata dai bei tappeti tastieristici del Lastri; a essa fa da contraltare la poderosa architettura metal-sinfonica del finale, che raggiunge il culmine nel convincente guitar solo di Fabiano Vezzosi. A metà strada fra epic e power, con qualche sfumatura sperimentale, è poi “Engraving on the Wall”: suggestivo l’imponente riff; altrettanto rocciosa è l’evoluzione della bonus track “Belles Dames Sans Merci”, con un pregevole lavoro di Marco Lastri al moog.
Le migliori virtù del settetto (ancora da citare sono le due vocalist, Barbara Ricci e Serena Bettarini, il chitarrista Lorenzo Corsani, il bassista Mario Guidi e il batterista “Ozzy” Bagnolesi) appaiono comunque l’energia e la chiarezza d’intenti, mentre il puro aspetto tecnico è ovviamente perfezionabile. Ma il gruppo possiede l’umiltà e la consapevolezza di mettersi costantemente in gioco, come testimoniato dalle svariate partecipazioni ai contest locali. Il tempo è dunque destinato a giocare a favore, e il futuro apporterà in primis una maggiore personalità e sicurezza ai pur gradevoli cantati femminili, che necessitano fra l’altro di partiture più diversificate. Fin d’ora, tuttavia, i seguaci di Lacuna Coil ed Evanescence da una parte, e Dream Theater dall’altra, troveranno la proposta degli Entwined perlomeno interessante.
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Francesco Fabbri
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