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EVERON |
Flood |
SI Music |
1995 |
GER |
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Quello degli EVERON sarà per coloro che amano il progressive più commerciale ed epico un lavoro indimenticabile. La perfetta cura degli arrangiamenti, l'ottima registrazione ed infine, ma non meno importante, lo sfizioso aspetto della copertina e del suo interno non possono non stupire l'esigente ascoltatore di progressive troppo spesso abituato a lavori approssimativi. La label olandese SI Music, già da tempo distintasi per la grossa cura della qualità tecnica delle proprie produzioni, questa volta ha dato ancora qualcosa di più. Se in passato ha lasciato a desiderare l'aspetto contenutistico di alcune sue realizzazioni a volte prive di spessore e fin troppo "facili", con gli EVERON, nonostante si possa sempre ravvisare quella matrice di "commerciabilità" che rende appetibile il prodotto anche al di fuori del solito giro, ha pubblicato un'opera energica ed emozionante. Sintomo evidente della professionalità di questo CD è la distribuzione curata da Roadrunner (vi ricordate i MAGELLAN e gli SHADOW GALLERY...?) e in Italia nientemeno che da Ricordi. "Grande precisione e indiscussa tecnica al servizio di una musica impulsiva, palpitante e coinvolgente, con melodie di immediato impatto": questa potrebbe essere la definizione istituzionale dello stile degli EVERON. Ma a voi lettori ciò non basterà di sicuro... Come metro di paragone potrei quindi collocare gli EVERON vicino a gruppi come gli ASIA o potrei descriverli come una sorta di GALAHAD (quelli inglesi) potenziati, più energici con una maggiore attenzione alla composizione e alla registrazione. In sostanza il gruppo sembra riuscito a fondere il new prog inglese con quello stile pomposo tipico del rock statunitense (vedi SAGA o SHADOW GALLERY) aggiungendovi generose dosi di melodia tirate fuori dal proprio sacco. Ottimo l'aspetto esecutivo: Oliver Phillipps (che suona anche le tastiere) canta in modo niente affetto male anche considerando che la qualità media dei vocalist prog è abbastanza bassa; ottima la sezione ritmica che, specie la batteria, risulta essere fondamentale per un genere di musica così sostenuto e possente. Le chitarre emergono raramente in maniera netta confondendosi assieme alle keyboards in un efficace mix sonoro. In definitiva "Flood" si rivolge ad un pubblico che apprezza il progressive di qualità anche se dubito che gli amanti dei seventies possano interessarsi agli EVERON.
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Giovanni Baldi
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