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ERA DI ACQUARIO |
Antologia |
RCA |
1973 (Vinyl Magic -1996) |
ITA |
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Con prog italiano anni 70 si è soliti indicare la produzione di una serie di gruppi che all'epoca venivano indicati come esponenti del pop italiano. Alcuni di questi hanno raggiunto livelli d'eccellenza tali dal venire considerati rappresentanti del movimento, ma non è da dimenticare che erano catalogati come pop (...e forse a maggior ragione) anche gruppi che con Banco, Biglietto, Locanda, Museo, Metamorfosi eccetera non hanno nulla a che spartire. E' il caso degli Era di Acquario, band di spiccata impostazione pop (intesa in contrapposizione con rock), autori di una proposta sostanzialmente acustica basata sull'incontro di voce, chitarra e flauto. L'assenza di tastiere e la scelta di eseguire pezzi di lunghezza fra i due-tre minuti sono evidenti indicatori della direzione seguita, ma se questa non è di per se motivo di critica, lo è il notare come gli Era di Acquario non siano riusciti a raggiungere una propria dimensione. E la cosa è da rilevare con dispiacere in quanto in quei frangenti nei quali danno sfogo ad un rock più istintivo, il livello raggiunto è sicuramente interessante (anche il suono del flauto, blando e senz'anima per tutto il disco, acquista personalità)... per rendere evidente la cosa, basti pensare che un amico capitato in casa mia mentre lo stereo dava uno dei momenti acustici, ha esordito con "...mi sembra la musica di quando si spoglia Edwige Fenech", e poco dopo, ascoltando Padre mio e credendo io avessi cambiato disco, ha esclamato "ooh, questo sì è bello!".
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Luca Rodella
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