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EXIT Exit Boing Records 1975 (Black Rills 2008) SVI

L'album originale degli svizzeri Exit, l'unico nella loro discografia, fu stampato in appena 350 copie e si tratta quindi di un oggetto per collezionisti. Per fortuna la loro musica è stata così apprezzata che si sono succedute nel tempo diverse ristampe, una delle quali in vinile, pubblicata nel 1993 dalla stessa Black Rills. Questa ultima edizione su CD, corredata da un case con cerniera laterale davvero elegante, contiene ben 6 bonus track, a completare le 4 che facevano parte del disco originale. Le tracce sono state inoltre rimasterizzate e la resa sonora è piacevole.
Gli Exit si formano nel 1972 a Frauenfeld e, dopo una serie di innumerevoli concerti su e giù per la Svizzera, riescono finalmente a farsi notare al fianco di gruppi più famosi come i tedeschi Birth Control e Jane. E' a questo punto che la band decise di realizzare il suo primo LP, destinato alla fedelissima cerchia del suo fan club. Non avendo un grosso budget a disposizione, il gruppo si limitò a registrare con un 2 piste della Revox, senza possibilità di utilizzare alcun effetto. Ecco quindi che gli Exit ci offrono tutto il loro potenziale sonoro in una versione ruvida e sincera, attraverso composizioni prive di inutili orpelli ma dirette ed entusiasmanti.
Il loro stile miscela in maniera piacevole sequenze di stampo sinfonico a suggestioni psichedeliche ed elementi più rudimentali e vicini al beat, con riferimenti che ci portano in parte ad esperienze simili del contemporaneo panorama teutonico. I sintetizzatori vengono inseriti per lo più in sequenze strategiche per l'economia dei brani mentre si susseguono riff serrati di chitarra e l'organo Hammond viene piazzato sullo sfondo a fare da tappeto. La voce di Andy Schmid, che si occupa anche delle chitarre, è acida ed incisiva ed anche i testi sono semplici e diretti per canzoni che mirano all'essenziale ma che di certo non si possono definire spoglie ed approssimative. La traccia di apertura, "Paradise", con il suo riff di chitarra alla Who ed i synth che entrano in maniera trionfale, si prospetta come un vero e proprio tormentone, con ritornelli che la rendono irresistibile e persino cantabile. Molto più psichedelico e meditativo si profila il pezzo successivo, "Balade of live", con bei riferimenti Floydiani ed una lunga fuga tastieristica centrale. "Talk Around" è ancora una volta basata su una equilibrata miscela di riff vincenti, assolo e sequenze tirate, tese fra l'hard blues e la psichedelia, mentre la traccia di chiusura, "Bad Gossip" è una ballad rilassata e soffusa. L'album in sé è tutto qui: si apre e si chiude con due pezzi di 6-7 minuti e la porzione centrale è dominata dalle due canzoni più lunghe, di circa undici minuti ma il CD, come dicevamo, continua. Fra le bonus spicca "Wake Up", registrata poco prima dell'abbandono del tastierista Roman Portail e del bassista Edwin Schweizer. Le tracce rimanenti risalgono al 1978 e al 1979, anno questo dello scioglimento della band, e sono di qualità nettamente inferiore rispetto all'album vero e proprio.
Il destino del chitarrista Andy non è stato fortunato dal momento che è morto sul palco per una emorragia cerebrale nel 2001, durante un assolo di chitarra. L'unico che continua con la sua carriera musicale sembra essere il batterista Kafi Kaufmann, impegnato in diversi progetti.

 

Jessica Attene

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