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ELECTRIC SWAN |
Electric swan |
Badchili Records/Black Widow |
2008 |
ITA |
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Dietro la sigla Electric Swan si cela il chitarrista Lucio Calegari, membro dei Wicked Minds, che si sono fatti apprezzare negli ultimi anni con un sanguigno hard-progressive promosso dalla label Black Widow. All’inizio del 2008 Calegari dà il via alle registrazioni per un disco solista ed il risultato è questo “Electric Swan” che, come se non bastasse la proposta del “gruppo madre”, fa capire ancora di più la passione del musicista per un certo tipo di sonorità. A dimostrazione c’è subito la traccia di apertura “In the hush of daze”, che attacca con un classico hard-rock settantiano: riff travolgente di chitarra elettrica, sound chiaramente vintage, organo che dà un bel contorno, ispirato guitar-solo e parti vocali epiche al punto giusto. La ricetta è semplice, ma dannatamente efficace! Ed anche gli altri brani seguono questo indirizzo, permettendo di far venire fuori un disco “viscerale”, elettrizzante e abrasivo, rievocando al meglio quel passato in cui regnavano Giganti (la “G” maiuscola è d’obbligo!) del calibro di Black Sabbath, Uriah Heep, Grand Funk Railroad, Jimi Hendrix e Black Widow. La chitarra di Calegari è protagonista assoluta e fa riecheggiare i grandi maestri dello strumento, sia con riff esuberanti, sia con solos slanciati e coinvolgenti e che di tanto in tanto si tingono di blues. Preziosissimo, in ogni caso, il contributo degli altri musicisti intervenuti, tra i quali ci preme ricordare la presenza come ospite dell’ottima cantante Sofia Baccini (nota per essere la vocalist dei Presence e che ha appena sfornato il suo primo album solista), energica come sempre e perfetta interprete di “Your love been so good to me” di Ruth Copeland. Quest’ultimo brano citato non è l’unico tributo pagato da Calegari sul suo disco. Vi sono infatti altre due cover: una è “Teaser”, omaggio al chitarrista Tommy Bolin; l’altra è un incredibile versione di “Creeping death” dei Metallica, che chiude l’album in maniera magnifica, rivestita per l’occasione di doom sabbathiano, con sound e ritmi rallentati ed un effetto finale che riesce ad entusiasmare.
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Peppe Di Spirito
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