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EDENSONG |
Echoes of Edensong |
autoprod. |
2010 |
USA |
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Secondo lavoro per gli Americani Edensong, i quali percorrono a grandi balzi un sentiero che unisce idealmente il metal ed il folk passando per un progressive abbastanza tradizionale. “Echoes of Edensong” è in realtà una raccolta di brani registrati in studio e dal vivo, venduto a prezzo ridotto ma abbastanza corposo nella durata. Sei brani, quasi tutti intorno ai dieci minuti, nei quali lo stile del leader e compositore James Byron Schoen viene riproposto con la stessa formula del debutto. Non è un vero e proprio secondo album dunque; si tratta piuttosto di un lavoro pubblicato probabilmente per tenere viva l’attenzione verso la band in attesa di qualcosa di più interessante. “Echoes of Edensong”, infatti, non è quello che si può definire un disco indispensabile, eccezion fatta per gli hardcore fan del gruppo, sempre che ne esistano.
La musica proposta non è male, in ogni caso. Schoen, chitarrista e cantante, è sufficientemente abile nel comporre lunghi brani nei quali strumenti acustici come flauto, violoncello e violino, si accompagnano a schitarrate metalliche e ad una batteria dotata di una doppia cassa ipervitaminica. Quasi tutte le composizioni iniziano con un arpeggio acustico di chitarra, in pratica un marchio di fabbrica, per poi divagare verso temi e variazioni abbastanza classiche, con una voce solista dal timbro e dall’intonazione tipicamente metal. Buoni i brani inediti “Beneath the Tide”, lunga cavalcata epica con una riuscita sovrapposizione tra la ritmica metal e gli strumenti acustici e buoni interventi solistici, e la ballata “Lorelai”. Tra i brani dal vivo, due sono estratti dal primo album, ma è presente anche una versione live, in questo caso piuttosto inutile, della stessa “Beneath the tide”, ascoltata all’apertura in versione da studio. Meno efficace in alcuni momenti, anche a causa delle voci spesso non perfette, la parte live del disco.
Un lavoro consigliato a chi ha apprezzato l’album d’esordio degli Edensong, dunque. Per coloro che prediligono a prescindere queste sonorità e non vogliono aspettare un altro lavoro del gruppo, invece, il prezzo basso può essere senz’altro un incentivo per l’acquisto.
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Nicola Sulas
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