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ELOAH Ode to brother Horn House of Audio 2008 AUT

Questo disco è nato in circostanze decisamente drammatiche ed è dedicato alla memoria di Jörg Horner e alla sua famiglia: amico fraterno e musicista, Horner ha accompagnato Elmar C. Fuchs durante i suoi primi passi come Eloah, il primo disco “Just Blood” esce nel 1998, fino alla sua prematura scomparsa avvenuta nel 2008. “Ode To Brother Horn” è quindi un disco particolarmente delicato, dalle atmosfere piuttosto rarefatte e malinconiche, con alcuni momenti di rabbiose impennate elettriche ed evocativi fraseggi acustici. Elmar C. Fuchs possiamo definirlo sicuramente un artista eclettico e dalle molte sfaccettature, oltre alla musica infatti coltiva attivamente la passione per la pittura, le arti marziali, la fotografia, la scrittura, l’astronomia e l’informatica... quello della musica però sembra il suo amore più grande: insieme all’amico e cantante Jörg Horner nell’arco di un decennio Elmar Fuchs ha esplorato diverse dimensioni musicali, genericamente etichettate come “new-age” ma in realtà ancorate ad un moderno progressive rock elettro-acustico dalle tinte scure, teatrali e neoclassiche, con riferimenti che vanno dal dark al pop e il folk, fino talvolta all’heavy metal, come accade in questo ultimo “Ode to Brother Horn” oppure persino jazz come nello strano ed intrigante “Ample Jazz – Mondstein 2” uscito nel 2002 . Rispetto ai precedenti lavori l’ultimo disco di Eloah ha forse una patina meno decadente (come nei primissimi lavori) e sperimentale, l’approccio è volutamente più diretto ed aperto ad un “facile” ascolto: in linea di massima “Ode To Brother Horn” è un disco di ballate acustiche con frequenti disgressioni sonore ed interessanti melodie crepuscolari, anche se purtroppo non sempre certe idee sembrano sfruttate al meglio, specialmente quando le sonorità tendono a indurirsi, il tono generale si fa un pò troppo metal-teutonico e scade in soluzioni di dubbio gusto, colpa anche delle vocals non sempre convincenti... In generale questo cd richiede qualche ascolto per essere apprezzato: al di là dei suoi difetti, sicuramente non è l’opera migliore di Eloah, “Ode To Brother Horn” contiene alcuni brani piuttosto interessanti, specialmente nei momenti più rilassati e tranquilli. Un ascolto preventivo è comunque consigliato!


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Giovanni Carta

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