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La Magna Carta prosegue nella sua opera di diffusione del prog producendo un cd estremamente particolare, tanto che, per una volta forse, l'idea di supergruppo dovrà essere rivalutata. Explorers Club è un progetto di Trent Gardner (leader dei Magellan) che da tempo doveva essere portato a compimento (vi rimando alle note del booklet per eventuali delucidazioni), arricchito dalla presenza di musicisti di tutto rispetto. Ok, già vedo che storcete il naso, allora butterò la bomba immediatamente: "Age of impact" può benissimo essere considerato il quarto disco dei Magellan con ospiti d'eccezione. In effetti la musica del cd in questione è stata interamente composta da Gardner e il contributo degli ospiti si limita all'esecuzione dei brani. Ora mi rendo conto che risulta necessario nominare questi ospiti. Siete pronti? Via: Terry Bozzio, D.C. Cooper, Steve Howe, James LaBrie, John Petrucci, Billy Sheehan, Derek Sherinian, Bret Douglas, Matt Bradley, James Murphy... per nominare i più famosi. Cosa ne esce fuori? Personalmente trovo i cinque brani (5 movimenti per un'ora di musica) estremamente belli. Devo ammettere di avere un debole per i Magellan, ma anche sforzandomi di trovare difetti a "Age of impact" mi paralizzo. Tutti gli ingredienti dello stile di Gardner sono mescolati egregiamente, ed è un immenso piacere sentire LaBrie cantare un vero brano progressive come "No returning" o Bozzio pestare le pelli della sua batteria con entusiasmo. E mi fermo qui.
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