I polacchi Exodus sono una band di culto nata sul finire degli anni ’70 e che ha realizzato due interessantissimi album all’inizio della decade successiva, “The most beautiful day” e “Supernova”, nei quali elaboravano bene le influenze derivanti da classicissimi britannici quali Yes e Pink Floyd. Il loro nome è riapparso negli anni 2000 con un paio di nuovi lavori ed un po’ di materiale antologico. È del 2024, invece, la pubblicazione da parte della Gad Records di un doppio dal vivo registrato nel 1980, in occasione del primo festival Rockin’ Jamboree. L’album di debutto, a causa di vari ritardi, sarebbe uscito solo qualche giorno dopo quel 28 di ottobre e l’evento qui immortalato fu un’occasione per i musicisti di far conoscere in anteprima la propria proposta. “The most beautiful day” fu suonato nella sua interezza, anche se in ordine diverso rispetto alla track-list del vinile e con apertura affidata subito al pezzo forte, la suite “Ten najpèekniejszy dzien”. In circa diciotto minuti gli Exodus mostrano di cosa sono capaci, grazie ad un prog sinfonico di alta qualità, in grado di ammaliare attraverso melodie raffinate, abili esecuzioni strumentali, accelerazioni mozzafiato e variazioni di tempo e di atmosfera. Le influenze di Yes e Genesis si avvertono, ma il cantato in madrelingua rende un po’ più particolare il tutto. Questa composizione e gli altri estratti dal disco di esordio trovano, inoltre, una resa dal vivo che denota una maggiore asprezza rispetto alle più edulcorate (ma sempre validissime) versioni in studio, denotando un approccio al concerto carico di calore, energia ed adrenalina. La set list è completata da alcuni singoli e da un paio di esibizioni solistiche alle tastiere e alla batteria. Brillano, in particolare, gli otto minuti in cui Wladyslaw Komendarek fa di tutto con il suo armamentario formato da organi Yamaha, sintetizzatori e clavinet, con una esibizione che ricorda molto quella di Rick Wakeman che presentava estratti del suo “Six wives” nel live degli Yes “Yessongs”. Grazie a questo live è inoltre possibile ascoltare una versione di “Gonitwa mysli”, cavallo di battaglia dei primi anni di attività degli Exodus e registrato solo su un demo nel 1977. In questo quarto d’ora i musicisti viaggiano abbastanza in libertà, senza schemi ben precostituiti, alternando momenti d’atmosfera ad altri più tirati, con sezione ritmica spesso irruente, splendidi dialoghi tra chitarra e tastiere ed anche con un bell’intermezzo di sola chitarra elettrica, con tanto di accenno a “Smoke on the water”. Una piccola curiosità è data dal brusco finale del concerto, visto che mentre gli Exodus stavano suonando “Ostantni teatrzyk objazdowy” fu staccata la corrente e peccato che la registrazione arrivata a noi non comprenda la conclusione con il gruppo che terminava il brano cantando acapella. Documento davvero molto bello, con una qualità audio molto buona, anche se non ottimale, e impreziosito da una splendida copertina.